Meta, il colosso dell’informatica che controlla tra gli altri anche Facebook, starebbe per annunciare un corposo piano di licenziamenti, già a partire dalla prossima settimana. Lo hanno rivelato alcune fonti al Wall Street Journal.
Si tratterebbe della prima operazione del genere nella storia della compagnia. Lo scorso settembre la società aveva dichiarato di avere 87.000 impiegati e, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano economico americano, già in quel frangente pensava ad un taglio del 10% delle spese anche attraverso licenziamenti. I tagli, sottolinea ancora il Wsj, dovrebbero riguardare molte migliaia di dipendenti e l'annuncio sarebbe previsto per mercoledì prossimo.
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Al momento un portavoce di Meta ha rifiutato di commentare l’indiscrezione al Wall Street Journal, rimandando alla recente dichiarazione dell'amministratore delegato Mark Zuckerberg, secondo cui l'azienda "concentrerà i propri investimenti su un numero limitato di aree di crescita ad alta priorità".
Questo significa, aveva detto il fondatore di Facebook il 26 ottobre scorso durante un meeting con gli analisti sui conti, che “alcuni team cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte degli altri team rimarranno fermi o si ridurranno nel corso del prossimo anno”. Ancora prima, alla fine di giugno, lo stesso Zuckerberg aveva detto ai propri dipendenti che “realisticamente, in azienda ci sono persone che non dovrebbero essere qui”.
Le assunzioni durante la pandemia
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Durante la pandemia il colosso del comparto Big Tech, al pari di altri giganti della tecnologia, aveva portato avanti un deciso piano di assunzioni, con più di 27.000 persone nel 2020 e nel 2021 e altre 15.000 nei primi nove mesi di quest'anno, di cui circa un quarto nell'ultimo trimestre.
Nel frattempo, però, le azioni di Meta sono scese di oltre il 70%. La responsabilità, secondo il colosso con sede a Menlo Park, sarebbe legata al deterioramento generale della situazione economica, ma gli investitori sono stati frenati anche dalle spese elevate e dalle minacce al core business dei social media. Tra le cause anche la forte concorrenza di TikTok e la richiesta di Apple che ha chiesto ai propri utenti di favorire il tracciamento dei dispositivi limitando così la capacità delle piattaforme di social media di indirizzare gli annunci pubblicitari.
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