Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
A corto di idee per attirare l'attenzione dei suoi follower su Twitter che continuano a crescere - sono saliti a 103 milioni - Elon Musk non ha fatto di meglio che arricchire un post nel quale prova a riequilibrare la sua immagine politica che scivola sempre più a destra («sostengo la sinistra del partito repubblicano e la destra di quello democratico») buttando lì anche un «E adesso compro anche il Manchester United».
Il tono, a dire il vero, è apparso subito semiserio, ma l'uomo più ricco del mondo ha precisato solo quattro ore e mezzo dopo, rispondendo a un gruppo di fan della Tesla, che il suo era solo uno scherzo. Che male c'è? In fondo tempo fa Musk aveva già scherzato su un suo possibile acquisto della Coca Cola. Peccato che il Manchester United sia una società quotata in Borsa e che la sua battuta abbia fatto crescere per qualche ora il valore del titolo addirittura del 17 per cento, salvo poi tornare, dopo la sua precisazione, a un più modesto +3%.
C'è chi prevede per Musk nuovi guai nel suo tormentato rapporto con la Sec, il poliziotto di Wall Street che gli sta alle calcagna da quando, nel 2018, Elon annunciò, sempre su Twitter, il probabile ritiro di Tesla dalla Borsa sostenendo di avere ottenuto i finanziamenti necessari per ricomprarsi le azioni a un prezzo elevato. Non era vero (aveva avuto solo una vaga promessa dai sauditi) e la cosa gli costò cara: per evitare la condanna della Sec dovette pagare una multa salata e impegnarsi, prima di pubblicare, a far transitare i suoi tweet per l'ufficio dei suoi avvocati, incaricati di eliminare frasi che possono contenere informazioni fuorvianti per i mercati.
La disciplina è durata poco. Musk ha ripreso a twittare di tutto e, in particolare, sulla questione dell'acquisto di Twitter e della successiva marcia indietro, il fondatore di Tesla e SpaceX ha fatto affermazioni azzardate. Che i commissari della Sec vorrebbero fargliela pagare, anche perché lui continua a chiamarli «bastardi». Il caso Manchester United diventa, così, l'ennesimo casus belli.
Caso doloroso soprattutto per i tifosi del club blasonato ma che viene da quasi un decennio di vacche magre dopo la fine dell'era di sir Alex Ferguson. Indigesta da anni, la proprietà della famiglia Glazer, miliardari della Florida, viene apertamente contestata in questo disastroso inizio di stagione con lo United che ha perso con ignominia le prime due partite della Premier League contro squadre minori.
Qualcuno ha sperato (mezzo milione di like al post di Musk in 6 ore). Silenzio della società e dei Glazer sulla sortita e la marcia indietro di Musk che, nel ribadire che non investirà in club sportivi, ha anche precisato che, se decidesse di farlo, punterebbe proprio allo United del quale è stato tifoso in gioventù. Improperi contro il miliardario dai club dei tifosi del Manchester mentre gli analisti di SwissQuote Bank invitano al realismo: «Musk non è il proprietario giusto per lo United a meno che non intenda sostituire i giocatori con robot».
Elon Musk LA COPERTINA DI TIME SULL ACQUISTO DI TWITTER DA PARTE DI ELON MUSK Elon Musk 2 ELON MUSK - ILLUSTRAZIONE DI THE NEW YORK TIMES elon musk