1 – Il gas sfonda quota 300 euro sul tavolo di Cingolani piano d'emergenza a tre livelli
Luca Monticelli per “La Stampa”
mario draghi roberto cingolani
Continua a crescere il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, ieri i contratti sono schizzati a 302 euro a megawattora, in una progressione continua rispetto all'apertura della mattina a 272 euro, per poi scendere intorno ai 290. Le fiammate sono in corso da venerdì, dopo che Gazprom ha annunciato un nuovo stop per la manutenzione del gasdotto Nord Stream dal 31 agosto al 2 settembre.
Le trattative, dunque, accelerano quotidianamente verso i 300 euro, la soglia psicologica che sembra imporre all'Europa un razionamento dell'energia. Anche se in Italia, nonostante il pressing di Confindustria, questo scenario sembra essere escluso dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, parlando con i suoi collaboratori, ribadisce: «Non c'è la necessità di prevedere delle misure di razionamento».
mario draghi roberto cingolani
Il piano di emergenza del gas per Cingolani resta quello presentato a luglio: «Lì ci sono i risparmi da realizzare in base ai livelli di crisi». In realtà, il ministero sta finendo di elaborare uno scenario da aggiungere a quel piano: il più drastico, con la Russia che chiude del tutto i rubinetti. In questo caso verrebbero a mancare fra i 30 e i 60 milioni di metri cubi al giorno. Ma si tratta secondo Cingolani di una eventualità che difficilmente può verificarsi. Del resto la Russia difficilmente può permettersi di rinunciare a tutte le entrate.
Occhi puntati dunque sui rigassificatori di Piombino e Ravenna, soprattutto su quello toscano bloccato dalla politica locale che teme per la sicurezza del porto. Come ha ricordato Mario Draghi dal palco del Meeting, l'indipendenza dal metano russo passa proprio dal Gnl (il gas liquefatto) che arriverà dai nuovi contratti stipulati in Africa: 5 miliardi di metri cubi nel 2023 e il doppio nel 2024.
ROBERTO CINGOLANI MARIO DRAGHI
Quindi, è il ragionamento di Cingolani, «il problema reale non è razionare o interrompere l'energia alle aziende, ma mettere i nuovi rigassificatori in funzione. Chi parla d'altro – accusa - lo fa per posizionarsi in campagna elettorale o per fare del terrorismo».
Tuttavia, un piano di razionamento è stato chiesto proprio dagli imprenditori che, spaventati dal prezzo dell'energia, temono di dover bloccare le attività. Confindustria, in vista dell'inverno, ha chiesto al governo di abbassare di tre gradi la temperatura nelle abitazioni private, per aiutare le imprese, in particolare quelle energivore.
Con 17 gradi nelle abitazioni, si risparmierebbero 30 milioni di metri cubi al giorno, quasi il 50% del consumo medio giornaliero di tutto il settore industriale.
2 – I TRE LIVELLI DEL PIANO ITALIANO
Da “La Stampa”
Brevi stop alle forniture e deroga per il carbone
Il piano di emergenza del governo sul gas prevede tre livelli di crisi: "early warning", "alert" ed "emergency". Al momento l'Italia è ancora al primo livello, cioè di pre-allarme. Questo livello sussiste quando si verifica «una riduzione significativa delle importazioni, in assenza di informazioni concrete sul ritorno in tempi brevi ad una situazione di normalità».
Oppure di fronte a una domanda giornaliera di gas eccezionalmente elevata o a seguito di eventi climatici sfavorevoli di grande ampiezza geografica.
Alcune misure sono già scattate, la temperatura consentita all'interno degli edifici è stata modificata di un grado: negli uffici pubblici non si possono regolare i condizionatori sotto i 27 gradi d'estate e il riscaldamento non può superare i 19 gradi d'inverno.
I possibili interventi di mercato da adottare in questo scenario sono: l'aumento delle importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti in essere; la riduzione della domanda da contratti interrompibili di natura commerciale; e l'impiego di combustibili di sostituzione (anche carbone) negli impianti industriali.
Le regole si fanno più rigide ma non scatta l'austerity
Il secondo livello sussiste quando si verificano una riduzione o interruzione di una o più fonti di approvvigionamento, o in presenza di una domanda di gas eccezionalmente elevata, tali da deteriorare significativamente la situazione, ma alle quali si è ancora in grado di far fronte senza dover ricorrere a misure diverse da quelle di mercato. Il piano di allarme si può attivare improvvisamente oppure dopo il peggioramento dello scenario di pre-allarme.
I possibili interventi da mettere in campo sono: l'aumento delle importazioni; la riduzione della domanda di gas derivante da contratti interrompibili di natura commerciale, inclusi quelli eventualmente stipulati su base volontaria con Snam per il contenimento della domanda di gas dei clienti finali industriali.
Un'altra norma indicata nel piano riguarda l'impiego di combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali, in base a specifici accordi o clausole nei contratti di fornitura. Per verificare lo stato e l'evoluzione del sistema, Snam si coordina con le imprese di stoccaggio, i rigassificatori e con Terna.
Misure "non di mercato" e uso degli stock strategici
È l'ultimo stadio, quando la fornitura risulta insufficiente a soddisfare la domanda. Il terzo livello può scattare improvvisamente e interviene anche nelle abitazioni private, riducendo la temperatura di due gradi e limitando l'orario di accensione del riscaldamento e dei climatizzatori.
I comuni, inoltre, potrebbero dover tagliare l'illuminazione delle strade, mentre negozi e locali sarebbero costretti ad anticipare la chiusura. Nel menù delle norme di emergenza figurano le cosiddette misure "non di mercato", come limitare l'uso di gas per la produzione di energia elettrica non necessaria alla domanda del sistema elettrico italiano.
Ci sono poi la riduzione obbligatoria del prelievo di gas dei clienti industriali; la definizione di nuove soglie di temperatura; la sospensione dell'obbligo di fornitura e della tutela del prezzo; l'utilizzo dello stoccaggio strategico e la richiesta dell'attivazione delle misure di cooperazione o solidarietà da parte di altri Stati europei. Infine, l'interrompibilità per i soggetti industriali.
informativa di roberto cingolani al senato 2 Il ministro Cingolani 2 roberto cingolani 2 ROBERTO CINGOLANI