Gabriele De Stefani per “La Stampa”
fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 8
Da Alfredo Altavilla a Fabio Lazzerini. Il passaggio del testimone in Ita Airways è definitivo: il cda ieri ha confermato la delibera con cui la settimana scorsa aveva azzerato le deleghe al presidente per affidarle all'ad.
Quello del Consiglio è un cambio di rotta radicale e che potrebbe incidere a lungo sugli equilibri interni alla compagnia. Il presidente, arrivato al timone su indicazione di Francesco Giavazzi, consigliere economico di Mario Draghi, si trova ora sfiduciato dall'azionista (il ministero dell'Economia) e da sei consiglieri su nove, dopo essersi speso a favore della cessione all'alleanza tra Msc e Lufthansa.
Lazzerini, vicino al Tesoro, è sempre stato considerato più sensibile all'ipotesi di nozze con Air France-Klm, ora attraverso la cordata guidata dal fondo americano Certares e allargata a Delta.
E adesso, se dalla trattativa in esclusiva si arrivasse alla cessione della maggioranza agli americani, l'ad avrebbe ragionevoli speranze di vedersi spalancare le porte della conferma: Certares ha più volte lasciato intendere che non avrebbe interesse a rimettere mano ai vertici della società. Non in una prima fase, quanto meno.
Non dopo mesi di estenuante trattativa e di sostanziale condivisione di numeri, rotte e strategie commerciali e con l'urgenza di programmare in fretta la stagione estiva, la più importante.
Ora Altavilla è intenzionato a prendere tempo per un paio di settimane: l'8 novembre è in programma un'assemblea dei soci con all'ordine del giorno, tra gli altri punti, l'attribuzione delle deleghe al cda. Il presidente attende le mosse del Tesoro.
Verosimile che il Mef non si discosti dal provvedimento preso dai consiglieri che ne sono espressione, ma Altavilla vuole capire quale sarà la decisione ed eventualmente come sarà motivata. Poi valuterà se presentare ricorso.
Ieri, in due ore di discussione, il consiglio non ha approvato un nuovo provvedimento, ma ha solo preso atto dei rilievi (esclusivamente formali) del collegio sindacale e riaffermato quanto stabilito nella seduta precedente.
E, nella nota diffusa nel pomeriggio, il cda ha ribadito che, dopo mesi di guerra interna e le accuse del Tesoro al presidente, «il compito principale dell'azienda è quello di rimanere focalizzata sul piano industriale, proseguendo lungo la strada intrapresa che sta mostrando risultati migliori rispetto alle aspettative, con l'obiettivo di consolidare il rilancio di Ita Airways e tutelare le lavoratrici e i lavoratori della compagnia che hanno accettato la sfida».
In altre parole: chi guida la compagnia deve rimanere fuori da tentativi di influenzare la trattativa per la cessione.
Come invece non avrebbero fatto il presidente Altavilla, secondo il Tesoro, e i dirigenti sospesi per "grave infedeltà" all'azienda, come si legge nel provvedimento disciplinare firmato la settimana scorsa dal capo del personale Domenico Galasso nei confronti dei due collaboratori del presidente finiti sotto accusa per un presunto dossieraggio pro Msc- Lufthansa.
Del caso non si è discusso ieri in cda. I due dirigenti dovranno difendersi nelle prossime settimane secondo le procedure interne dell'azienda, ma se i rilievi dovessero trovare conferma, la vicenda sarebbe destinata a finire sul tavolo del board.
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