(ANSA) - La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Danilo Coppola nel procedimento in cui l'immobiliarista romano, ex protagonista della stagione dei 'furbetti del quartierino', è accusato, assieme a un'altra persona, di tentata estorsione ai danni di Prelios, società di gestione del risparmio proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria, nel capoluogo lombardo. L'indagine, coordinata dal pm Mauro Clerici, è una costola di quella sulle bancarotte del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, costate all'immobiliarista una condanna definitiva a 7 anni di reclusione.
Petizione online per Danilo Coppola
Tanto che per eseguire la pena la Procura milanese di recente ha emesso un mandato d'arresto europeo per Coppola, latitante e che si troverebbe a Dubai. L'istanza di processo, firmata anche dall'aggiunto Laura Pedio, riguarda pure Giuseppe Vitali, uno dei soci della Immobiliare Orizzonti, che ha sede nel Canton Ticino e che per l'accusa sarebbe stata controllata da Coppola in quanto "dominus" ed effettivo beneficiario (nella sentenza per le bancarotte era stata ritenuta una "scatola vuota").
Nell'indagine era stata emessa anche un'ordinanza di custodia in carcere per l'immobiliarista, ma le autorità della Svizzera, dove Coppola si trovava, avevano bocciato mesi fa la richiesta di consegna all'Italia. "Andremo a fare il processo - aveva già spiegato il difensore, l'avvocato Ivano Chiesa, dopo la chiusura delle indagini - e lo vinceremo. Dimostreremo che abbiamo ragione". Ora un gup dovrà fissare la data dell'udienza preliminare.
Stando alle indagini, Immobiliare Orizzonti, di cui l'ex moglie di Coppola deteneva il 10%, avviò una causa civile nei confronti di Prelios, causa ritenuta dagli inquirenti un pretesto per bloccare Prelios e ostacolare la trattativa in corso per la cessione dell'area di Porta Vittoria che aveva acquisito dopo il fallimento. Per il pm il reato di tentata estorsione si sarebbe perfezionato con una lettera scritta a Prelios dagli avvocati della ex moglie, ancora legata all'immobiliarista "da una rete di interessi comuni", con cui sarebbe stato proposto un accordo per il quale la società di gestione del risparmio avrebbe consegnato 1,5 milioni e favorito il trasferimento dell'Hotel Cicerone in cambio della rinuncia di Immobiliare Orizzonte dell'azione davanti al giudice civile.
Causa comunque persa in primo grado in quanto un contratto preliminare non è stato ritenuto valido. Per la difesa di Coppola, "ci sono email del precedente" legale di Coppola in cui si "spiega che lui non c'entra nulla con la immobiliare" e che "la causa civile è stata avviata su input del Tribunale svizzero in quanto Orizzonti era in fase prefallimentare e ciò avrebbe consentito eventualmente una transazione o di avere il complesso". La Procura ha chiesto l'archiviazione per la posizione di un terzo indagato, un avvocato. Contro l'ordinanza cautelare la difesa aveva presentato anche istanze a gip e Riesame. Per l'immobiliarista è in corso, infine, a Milano pure un altro processo per bancarotta.