Estratto dell’articolo di Gianluca Paolucci per “La Verità”
Nuovo colpo per la difesa degli Elkann nel procedimento penale sull’eredità Agnelli. Il giudice per le indagini preliminari di Torino, al quale le difese di John, Lapo e Ginevra Elkann si erano rivolti contestando la legittimità delle perquisizioni dell’8 febbraio scorso sulla base di quanto previsto dalla legge Cartabia, ha respinto il ricorso e dato ragione piena ai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta.
Di fatto, «blindando» gli atti d’indagine svolti finora dalla procura torinese sulle vicende legate all’eredità di Marella Agnelli. I legali degli Elkann […] si sono rivolti al gip lo scorso 25 marzo, presentando una istanza per la retrodatazione della iscrizione al registro degli indagati di John Elkann e dei fratelli Lapo e Ginevra. […] Secondo i legali, i tre fratelli avrebbero dovuto essere iscritti al registro degli indagati già dal 23 dicembre 2022, data nella quale l’esposto della madre Margherita Agnelli è stato depositato in cancelleria.
O al più tardi in maggio, quando sono stati iscritti il commercialista torinese Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs von Gruningen. Mentre John Elkann è stato iscritto solo il 7 febbraio, alla vigilia delle perquisizioni. E i due fratelli un mese dopo, il 6 marzo, unitamente alla contestazione del reato di truffa, precedentemente non previsto.
Questo […] avrebbe imposto tempi molto più rapidi per la conclusione delle indagini. Ma soprattutto avrebbe di fatto reso illegittime le perquisizioni dell’8 febbraio di quest’anno e quindi inutilizzabili nel procedimento i materiali sequestrati dalla Guardia di finanza in quella occasione. Questo perché la legge Cartabia prevede il termine di un anno dall’iscrizione al registro degli indagati come termine per le indagini preliminari.
Secondo il giudice […] la richiesta di retrodatazione è infondata perché alla data dell’esposto - dicembre 2022 e peraltro contro ignoti - i pm avrebbero dovuto iscrivere i tre fratelli sulla base di una denuncia di una parte interessata, cioè Margherita Agnelli, che avrebbe potuto rivelarsi infondata fin dalle prime verifiche.
Ovvero, proprio uno di quei «problemi» della nostra procedura penale che la riforma Cartabia si è proposta di eliminare. L’iscrizione di Ferrero e von Gruningen, annota l gip, è stata effettuata a fine maggio del 2023 sulla base della prima informativa della Guardia di finanza sul caso, consegnata il 9 maggio ai pm in virtù della delega d’indagine assegnata nel gennaio precedente.
Nell’informativa, venivano indicati come «esecutori» del presunto reato - la dichiarazione fiscale fraudolente relativa alla residenza fittizia di Marella in Svizzera anziché in Italia - solo i due professionisti e la stessa Marella, che però è mancata nel febbraio del 2019 e quindi per ovvie ragioni non può essere indagata.
La successiva iscrizione di John, il 7 febbraio, è stata invece motivata con l’analisi delle dichiarazioni dei redditi integrative dello stesso John Elkann, dalle quali sono emersi i beni detenuti all’estero e ricevuti come erede di Marella Caracciolo Agnelli. A giustificare la perquisizione della residenza di John, seppure non fosse stato ancora indagato, erano comunque le intercettazioni della polizia giudiziaria da metà gennaio, dalle quali era emerso che la documentazione di Marella era custodita a casa di John.
GIANNI AGNELLI E MARELLA CARACCIOLO AI FUNERALI DI EDOARDO AGNELLI MARGHERITA AGNELLI john elkann marella agnelli