Estratto dell'articolo di Sandra Riccio per www.lastampa.it
Tiene banco il caso bollette. Dall’anno prossimo milioni di famiglie che adesso sono clienti del mercato tutelato dovranno passare obbligatoriamente al libero. Il rischio è di aumenti in arrivo per chi sarà costretto a questo passaggio e le associazioni di consumatori hanno più volte invocato una proroga del tutelato. Ora i dati Istat sembrano certificare il nuovo salasso in arrivo perché dicono che chi è nel libero paga attualmente il 56,7% in più.
[...]
«[...] i risultati sono clamorosi e vergognosi: il prezzo medio del mercato libero dell'energia elettrica per la famiglia tipo risulta essere pari a 44,33 centesimi di euro per KW/h contro i 28,29 centesimi del mercato di maggior tutela, ossia chi è nel libero paga attualmente il 56,7% in più» afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
«Tradotto in soldoni significa che la famiglia tipo che consuma 2700 KW/h all'anno e ha una potenza impegnata pari a 3 KW paga nel mercato libero la bellezza di 433 euro in più su base annua rispetto a chi è nella maggior tutela, una tassa, quindi, che possiamo chiamare Meloni, visto che il Governo, al di là della posizione di alcuni singoli partiti della maggioranza, non ha mai creduto e voluto la proroga del mercato tutelato» conclude Dona.
Il cambio di operatore
In questi giorni in molti sono alla ricerca delle offerte sul libero. Cosa sapere? Ecco le voci che fanno la differenza
È importante sapere che di tutte le voci che compongono la bolletta, la concorrenza nel mercato libero si fa solo su due componenti: le spese per la materia energia, la materia prima, chiamata anche quota energia (espressa per la luce in euro per kilowattora, kwh, per il gas è in euro per standard metro cubo, smc); e la quota di commercializzazione fissa.
Non cambiano invece tutte le altre componenti, come le spese per il trasporto e la gestione del contatore o le varie imposte (oneri di sistema, accise, addizionali regionali, Iva a seconda che si tratti di luce o gas). Attenzione perché le compagnie dell’energia al telefono o nei punti info spesso danno solo l'importo di loro competenza, quota energia e quota fissa, ma è un errore confrontare quegli importi con la fattura che state pagando, che invece è comprensiva di tutto.
Alcuni poi, scorrettamente, creano confusione indicando solo la quota energia, rappresentando lo sconto rispetto al tutelato, «dimenticandosi» di spiegare anche la quota di commercializzazione fissa, e che, se i consumi dell’utente sono bassi, essendo fissa e pagata indipendentemente da quanto consuma, si mangia tutto il risparmio sulla quota energia. Insomma, occorre fare bene i calcoli sommando entrambe le voci.