1 - DUBBI A BRUXELLES SULLO STADIO DI VENEZIA
Estratto da “la Stampa”
il progetto del nuovo stadio del venezia il bosco dello sport
Mentre racconta alcune stranezze che i tecnici di Bruxelles hanno trovato nei faldoni italiani che raccolgono i progetti italiani di spesa del Pnrr, la fonte Ue cita lo stadio del Venezia. Sì, il Venezia, gli antichi neroverdi, quelli che da 110 anni giocano sul campo di Sant'Elena, sull'isola omonima ai margini orientali della Serenissima.
[…] ora si pensa a un nuovo sito ribattezzato "Bosco dello Sport" a Tessera, in terraferma, nei pressi dell'aeroporto. «Un sogno!», ha esultato il sindaco Brugnaro, [..] Secondo il bando si vuole «un luogo-modello dove, attraverso l'attività fisica, la musica e l'intrattenimento culturale, si possa formare e coltivare la cultura del benessere psico-fisico e della coesione sociale». Sani principi, che comportano la costruzione di una palasport da 10 mila posti dove, guarda la combinazione, giocherà la squadra di basket di proprietà del succitato sindaco (costo, oltre 100 milioni).
il progetto del nuovo stadio del venezia il bosco dello sport
Nonché di uno stadio concepito principalmente per il calcio e dimensionato per 16.000 spettatori (costo superiori 90 milioni). Secondo i calcoli di Terra e Acqua, l'opposizione in consiglio comunale, il conto complessivo supera i 300 milioni. Per ora.
stadio sant'elena del venezia calcio
Così a Bruxelles si chiedono se sia il caso di mettere tutti questi denari pubblici in una struttura che sarà poi utilizzata a fini parecchio privati, senza contare che non se ne vede l'urgenza e il fine sociale richiesto dalle regole del Pnrr. I tecnici della Commissione stanno anche esaminando le accuse secondo cui il «Bosco dello Sport» sia in buona parte figlio di una serie di terreni originariamente a destinazione agricola. Serve davvero, si stanno chiedendo? […]
2 - CANTIERI AL PALO
Estratto dell'articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”
obiettivi e tempi del pnrr - la stampa
La posa della banda larga, la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, i cantieri dell'alta velocità. E ancora: la gestione dei rifiuti, i nuovi asili nido e la riqualificazione urbana. Sono questi i grandi temi del Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui le regioni - soprattutto quelle meridionali - rischiano di rimanere al palo. I ritardi si registrano in tutte le fasi che caratterizzano il processo di investimento: dai bandi, all'aggiudicazione fino alla messa a terra delle opere.
Le amministrazioni del Mezzogiorno scontano un livello di competenze più basso e anche un numero di dipendenti nettamente inferiore rispetto al Centro Nord. Secondo uno studio del professor Gianfranco Viesti, tra i primi dieci Comuni meglio attrezzati per la messa a terra del piano non c'è nessuno del meridione. Ai primi due posti, per esempio, figurano Trieste e Trento.
Dal rapporto della "Fondazione con il Sud" emerge come il Pnrr rischi di fallire per mancanza di personale in città come Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Catania, Messina e Trapani.
A Napoli e Bari i lavoratori della Pa rispetto alla popolazione sono la metà di quelli presenti a Firenze e Bologna.
[…] Ieri il governatore della Campania Vincenzo De Luca è tornato ad accusare il ministro Raffaele Fitto: «Dopo nove mesi sono ancora bloccate opere e cantieri essenziali per il Sud.
Il governo riunisca il Cipess per accreditare i fondi Sviluppo e Coesione, tutto il resto è fumo». De Luca chiede polemicamente: «Si dice che si vogliono coordinare gli interventi del Pnrr con quelli dei fondi europei. Bene. E chi lo fa questo coordinamento se non le Regioni? Chi dovrebbe garantire la capacità di spesa? I ministeri che sono due volte più inefficienti? E' ora di finirla, è in atto una truffa comunicativa». […]
I ritardi che si stanno accumulando nel Mezzogiorno rischiano di mettere in crisi il Pnrr. A Napoli, ad esempio, i lavori previsti nelle scuole hanno tempi strettissimi. L'edilizia scolastica è uno degli interventi più importanti del piano. Nel capoluogo campano ci sono 26 tra asili nido e scuole dell'infanzia da mettere in sicurezza e ricostruire, il finanziamento stanziato è di 65 milioni di euro. Ma il percorso è a ostacoli: entro giugno bisogna aggiudicare i lavori e a settembre far partire i cantieri. Nel frattempo occorre spostare duemila bambini e trovare loro una collocazione diversa, considerando che i nuovi edifici non saranno pronti prima di settembre 2026.
[…] A Bari stop alla ferrovia In Puglia una sentenza del Tar rischia di bloccare il Nodo ferroviario di Bari, un'infrastruttura finanziata con 200 milioni del Pnrr. Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di Rfi, ha sospeso l'esecutività della sentenza del Tribunale amministrativo che a novembre scorso aveva annullato l'autorizzazione per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud di Bari.
L'appalto sposta i binari dalla linea del mare verso un'area interna e realizza la variante di un tratto della strada statale 16. L'udienza di merito è fissata il 30 marzo e c'è la concreta possibilità che la Puglia perda i soldi europei.
raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni
[…] Conto alla rovescia per i comuni siciliani che hanno ottenuto il via libera ai progetti di riqualificazione urbana: entro il 31 luglio dovranno appaltare le opere per non perdere le risorse. Palermo è la prima città in Italia per numero di interventi programmati nelle periferie. Messina ha ottenuto 55 milioni di euro per "La città del ragazzo", che è uno dei cinque progetti comunali ad aver ricevuto più fondi. […]
vincenzo de luca vincenzo de luca