Leonard Berberi per www.corriere.it
Un profilo da partner industriale per Delta Air Lines nella privatizzazione di Ita Airways, maggiore focus sul continente americano e l’Africa, un ruolo di hub verso il sud del mondo per Fiumicino. Nel mese clou proseguono le trattative tra il Tesoro e Certares, il fondo Usa che vuole comprare il 50% più un’azione della compagnia tricolore.
Un dossier che «sarà personalmente attenzionato da Giorgia Meloni», conferma Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. Gli advisor di Certares, Ita, Mef si stanno confrontando per decidere i temi da approfondire nelle prossime «expert session». La settimana prossima — forse l’11 ottobre — il fondo Usa dovrebbe incontrare i sindacati italiani, quindi l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) e l’Autorità per i trasporti.
Più passano i giorni più prendono forma le linee guida del piano industriale della cordata capeggiata da Certares. Non si esclude l’ingresso di Delta in Ita con un investimento di 80-100 milioni di euro per il 10-15% dell’aviolinea, spiegano al Corriere fonti vicine al dossier. Resta da vedere se questo farà ottenere anche un posto nel Cda nel board della nuova Ita.
Sul piano industriale se la base di partenza resta quella messa a punto dai vertici della compagnia tricolore l’attenzione di Certares (e di Delta) è sui mercati redditizi di Ita: non solo il Nord America, ma anche l’America Latina dove la diaspora italiana e l’emigrazione sudamericana sono una base di clienti importante. Attenzione anche all’Africa dove alcune destinazioni consentirebbero di effettuare voli profittevoli in tempi rapidi, senza aspettare i 2-3 anni che di solito servono come «rodaggio».
Il focus sulla parte sud del mondo rende Roma Fiumicino lo snodo centrale per i collegamenti con l’America Latina e l’Africa. Un ragionamento che i vertici del fondo Usa hanno condiviso con i capi di Aeroporti di Roma, la società che gestisce gli scali capitolini. C’è, poi, tutto il tema dei costi. L’intenzione di Certares e Delta, una volta entrati in Ita, è di rinegoziare i contratti per maggiori risparmi. A partire dal carburante. Stando a quanto si apprende Ita ha speso 370 milioni di euro per il cherosene nei primi otto mesi del 2022, 140 milioni più di quanto preventivato (+62%). Il ritorno ai profitti per Ita targata Certares-Delta passerà anche da qui.