(AGI) - Per Unimpresa "la lotta al contante allo studio del governo e' in realta' una nuova tassa patrimoniale nascosta, potenzialmente capace di colpire 1.402 miliardi di euro depositati dalle famiglie e dalle imprese italiane sui conti correnti". Sottolinea il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora: "Tra i nuovi controlli antiriciclaggio introdotti la scorsa settimana sui movimenti di denaro in banca e il nuovo balzello sull'uso del denaro contante, e' evidente che si va creando un vero e proprio Stato di polizia fiscale".
Prosegue Giuseppe Spadafora: "Come abbiamo piu' volte sottolineato, il peso delle tasse sui contribuenti italiani dovrebbe calare drasticamente e, a parole, chiunque e' al governo sembra voler perseguire questo obiettivo. Peccato che gli atti formali, ovvero leggi, decreti e circolari ministeriali, vadano tutti nella direzione opposta. Il sistema tributario italiano andrebbe snellito, soprattutto negli adempimenti burocratici, e contemporaneamente andrebbe avviato un percorso serio e credibile volto ad abbattere il carico fiscale".
no pants day davanti al bancomat
Secondo i dati del Centro studi di Unimpresa, la tassa sul contante e' potenzialmente capace di aggredire l'ammontare complessivo depositato sui conti correnti bancari. In totale - sono i calcoli di Unimpresa - si tratta di 1.402,1 miliardi di euro (dato aggiornato a luglio 2019): 289,5 miliardi sono delle imprese, 1.018,1 miliardi sono delle famiglie, 65,1 miliardi delle aziende familiari, 29,3 miliardi delle onlus.