Estratto dell’articolo di Davide Tabarelli per “La Stampa”
Fa sempre paura l'Iran, perché non ci si può dimenticare il secondo shock petrolifero scatenato dalla sua rivoluzione del 1979, come non possiamo scordarci che teoricamente controlla lo stretto di Hormuz. Da qui passa gran parte del flusso di petrolio che va sul mercato, circa 15 milioni di barili al giorno, su circa 40 scambiati e 102 consumati.
È da allora che minaccia di bloccare il traffico, ma, grazie agli americani, non ci è mai riuscito. Il mercato nei giorni scorsi aveva scontato l'attacco iraniano, con prezzi che sono risaliti venerdì a 91 dollari per barile, massimo da sei mesi, circa 15 in più dei minimi di dicembre. La benzina è tornata sopra 1,9 € per litro e il gasolio a 1,8, circa 15 centesimi in più rispetto a dicembre.
L'attacco ha confermato l'inconsistenza delle minacce iraniane e ciò dovrebbe fermare la spinta al rialzo, anche perché i fondamentali del mercato sono ribassisti: la Cina consuma poco e la produzione è abbondante. Anche i prezzi del gas sono stati in leggero aumento. Dai massimi dell'agosto 2022, quando superarono i 300 € per megawattora, i prezzi erano scesi a febbraio a 25 €, ma negli ultimi giorni sono tornati a 30, per effetto anche qui delle tensioni del Medio Oriente, da dove arriva molto gas liquefatto, in particolare dal Qatar.
iraniani festeggiano l attacco a israele
Le bollette del gas […] saranno leggermente al rialzo nelle prossime settimane. Simile andamento è atteso anche per quelle dell'elettricità, perché questa si fa soprattutto con il gas. Le tensioni […] non aiutano il calo del tasso di inflazione e questo verrà sfruttato dalle banche centrali per ritardare quel taglio dei tassi di interesse che tutte le borse danno per scontato da mesi.
Con le elezioni in arrivo a novembre, Biden farà di tutto per ottenerlo, ma allora deve tenere basso i prezzi di petrolio e benzina, ora già a 1 € per litro, troppo alti per le abitudini degli americani che, a differenza degli europei, non ci pagano tasse.
L'Arabia Saudita gli darà una mano, grazie alla sua tanta capacità produttiva inutilizzata, ma un aiuto arriverà anche dai frackers del Texas, tradizionalmente dalla parte dei repubblicani, che continuano ad aumentare la produzione USA. Tutto tranquillo? No, perché l'incertezza domina e una guerra su larga scala […] avrebbe effetti devastanti, perché ancora oggi, come 50 anni fa, il mondo dipende dall'oro nero; un brivido sufficiente a tenere su i prezzi.
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