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Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Nemo profeta in patria, ma neanche a Berlino. Lo sa bene Mfe, che da 5 anni aspetta che il management di ProsiebenSat, di cui è il primo azionista con il 29,9% del capitale, faccia cioè che ha promesso e che è meglio per la prima emittente tedesca: cedere le attività non strategiche per ridurre i debiti, investendo sul core business delle tv.
Ma la pazienza di Mfe è agli sgoccioli, e in primavera quando dovrà essere nominato il nuovo presidente, il voto di Mfe sarà determinante. Sempre che prima di allora Pier Silvio Berlusconi non decida di lanciare un’offerta ostile, su un gruppo da sempre ostile agli azionisti esteri, ma che non ha ancora trovato un cavaliere bianco teutonico.
[…] Fatto sta che nell’ultimo anno Prosiebensat ha perso un altro 16% del suo valore, scivolando a una capitalizzazione di 1,3 miliardi, mentre Mfe ha guadagnato il 49% a 2,2 miliardi. Il mercato non ha dubbi su quale sia il management più forte, ma chissà se ancora una volta a Berlino alzeranno un muro contro Mfe.
pier silvio marina berlusconi prosiebensat