PIGNATARO PIGLIA TUTTO - PRELIOS, SOCIETÀ DI SERVIZI FINANZIARI E IMMOBILIARI CAPITANATA DA FABRIZIO PALENZONA, È NEL MIRINO DELL'IMPRENDITORE ITALIANO CHE DA ANNI VIVE E LAVORA A LONDRA. SE L'OPERAZIONE ANDASSE IN PORTO PIGNATARO AVREBBE FATTO CIRCA 5 MILIARDI DI INVESTIMENTI IN ITALIA NELL'ARCO DI DUE ANNI – CON LA MEDIAZIONE DEL VICEPRESIDENTE DI PRELIOS GAETANO MICCICHÉ C’È STATO UN INCONTRO TRA PIGNATARO E PALENZONA. OBIETTIVO: FARLO RIMANERE…

-

Condividi questo articolo


Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

ANDREA PIGNATARO ANDREA PIGNATARO

Andrea Pignataro piglia tutto. Dopo l'acquisizione di Cedacri (1,4 miliardi), l'Opa su Cerved (2 miliardi), il 9,9% di Illimity (90 milioni) e la partecipazione all'aumento di capitale di Mps (50 milioni), l'imprenditore italiano che da anni vive e lavora a Londra avrebbe messo nel mirino anche Prelios, società di servizi finanziari e immobiliari nata dalla ceneri dell'ex Pirelli Real Estate.

 

Nel 2018 il 100% del capitale di Prelios era stato rilevato dall'americana Davidson & Kempner Capital Management, che aveva promosso un'Opa da 160 milioni per ritirare la società da Piazza Affari.

 

Da allora il gruppo ha cambiato pelle facendo importanti investimenti immobiliari, come quello della riqualificazione dell'area ex Falck a Sesto San Giovanni, e nell'acquisizione di rilevanti portafogli di crediti in difficoltà, tra cui un portafoglio di 10 miliardi di Utp da Intesa Sanpaolo. Fatto sta che dopo cinque anni Davidson & Kempner vorrebbe valorizzare la propria partecipazione e avrebbe dato mandato a Goldman Sachs di sondare potenziali interessati; si parla di una partita da 1,4 miliardi.

 

fabrizio palenzona 8 fabrizio palenzona 8

A quanto si apprende da fonti finanziarie, la Ion di Pignataro sarebbe in trattative avanzate per negoziare i dettagli dell'operazione e rilevare il controllo di Prelios.

 

Va detto che non è la prima volta che vari potenziali interessati sondano il fondo Usa per valutare una possibile acquisizione di Prelios, ma finora venditori e potenziali compratori non hanno mai trovato un punto d'incontro, e non è mai stata fatta un'offerta concreta. Ma Pignataro non è un imprenditore che ama perder tempo.

 

PRELIOS PRELIOS

Bolognese, 51 anni, ha creato da zero una piattaforma di trading quando lavorava da Salomon Smith Barney, e con i proventi della vendita della sua creatura ha dato vita a un gruppo da 30 miliardi di investimenti, molti dei quali a leva, rilevando dal 2005 ad oggi una trentina di aziende nei servizi finanziari tra cui Mergermarket, Debtwire e Dash Financial Technologies.

 

Andrea Pignataro (nel cerchio) Andrea Pignataro (nel cerchio)

In Italia Ion è presente già nell'attività degli Npl (i crediti di difficile riscossione) attraverso Cerved, e unendo le forze con Prelios potrebbe generare sinergie sui costi e sul lato dei ricavi. Quanto alla valutazione, si parla di una cifra a nove zeri che sarebbe in fase di negoziazione. Morale se l'operazione andasse in porto Pignataro avrebbe fatto circa 5 miliardi di investimenti in Italia nell'arco di due anni.

LOGO PRELIOS LOGO PRELIOS

fabrizio palenzona 4 fabrizio palenzona 4 fabrizio palenzona 7 fabrizio palenzona 7 fabrizio palenzona 9 fabrizio palenzona 9

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…