Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”
Il primo cda Enel del nuovo corso ha nominato Flavio Cattaneo ad conferendogli tutti i poteri per la gestione che aveva il suo predecessore Francesco Starace.
Inoltre il presidente Paolo Scaroni si è dichiarato indipendente, sia secondo i criteri del Testo unico della Finanza, sia secondo quelli più stringenti del Codice di autodisciplina delle società quotate.
Così Scaroni rinuncia alla possibilità di essere presidente dei comitati consultivi che si formeranno, da quello per le nomine, al controllo interno, alle remunerazioni.
E a proposito di remunerazioni il cda ha recepito la volontà di Cattaneo di rinunciare alla cosiddetta “severance”, sostanzialmente la buonuscita di due anni che spetta al direttore generale che a tutti gli effetti è un dirigente dell’azienda.
Cattaneo vuol far anche il dg per avere in mano saldamente il timone dell’azienda ma non per aver diritto alla buonuscita che tante polemiche suscita tra le società quotate al momento del cambio dei vertici.
A questo punto il nuovo ad dovrà pensare a formare la squadra di manager che lo accompagnerà nella nuova avventura e l’intenzione sarebbe quella di sostituire alcune figure apicali inserendo manager di propria fiducia. Ma di certo non tutti i 18 riporti, molti verranno giudicati per il lavoro fatto e i risultati raggiunti. Poi il passo più importante sarà quello di individuare la strategia più corretta per ridurre il debito della società. […]