1 – TIM, IL GOVERNO CHIAMA VIVENDI
Estratto dell'articolo di Alberto Mapelli per “Milano Finanza”
Il governo e Vivendi provano a uscire dall’impasse. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe alle porte un’accelerazione nelle trattative per lo scorporo della rete Tim. Fonti vicine all’esecutivo spiegano che il Mef sarebbe pronto a convocare i francesi nei prossimi giorni.
Un vertice potrebbe essere messo in agenda prima dell’invio dell’offerta di Kkr al board Tim che, come già emerso nei giorni scorsi, è sempre più probabile non arriverà entro la scadenza del 30 settembre. La scelta di aprire un canale di comunicazione ufficiale arriverebbe in risposta a una recente mossa dei francesi. Fonti spiegano che Vivendi avrebbe inviato una lettera all’esecutivo italiano, dai toni che vengono definiti cordiali, per chiedere un incontro e avviare il dialogo.
Si tratterebbe di un punto di svolta nella trattativa per la rete. Fino a pochi giorni fa, infatti, tutte le parti in causa ribadivano una comunicazione pressoché nulla dopo la firma del memorandum d’intesa tra Tesoro e Kkr e la definizione del decreto del governo per destinare 2,5 miliardi di euro alla partita della rete. Le prove di disgelo potrebbero contribuire all’avvicinamento delle parti, seppure le criticità sottolineate dal gruppo guidato da Arnaud de Puyfontaine sull’ultima offerta presentata da Kkr restano ancora sul tavolo.
Complice la ritrovata volontà di incontrarsi, diventa sempre più difficile che l’offerta vincolante arrivi entro la scadenza del 30 settembre. Sembra inevitabile quindi che tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima il fondo Usa chieda una mini proroga della scadenza. Calendarizzata per il 27 settembre c’è una riunione del board di Tim.
[…] Le diverse fonti iniziano a convergere verso una proroga breve, probabilmente di due settimane. Si tratterebbe di garantire il tempo tecnico per arrivare a una definizione dell’offerta dopo il confronto con Vivendi e che possa consentire, in caso di accettazione della stessa da parte del cda, di non rallentare ulteriormente le trattative.
Diversi nodi da sciogliere rimangono. Non solo la distanza nelle valutazioni, con Vivendi che ha sempre valutato la rete 31 miliardi, mentre al massimo l’offerta arriverebbe intorno a 23 miliardi. Al centro deve esserci la sostenibilità finanziaria e industriale della ServiceCo una volta separata da Netco.
Per questo rimangono da definire i volumi di debito e di personale che rimarrà in carico alla società, garantendone la sostenibilità. Inoltre rimane da trovare un accordo sul contratto di servizio -il master service agreement- per consentire a Tim di utilizzare la rete a separazione avvenuta. Un tema non di poco conto perché, se da una parte ServiceCo rimarrà comunque il primo cliente dell’infrastruttura, dall’altra è plausibile che le altre società che a loro volta utilizzano la rete saranno attente su eventuali trattamenti di favore.
bollore de puyfontaine assemblea vivendi
In questo caso avrebbero quasi sicuramente la possibilità di bloccare l’affare, se l’offerta non fosse ritenuta sufficiente, visto che per approvare la cessione servirebbe una maggioranza dei due terzi dei presenti. L’apertura di un dialogo diretto tra Mef e Vivendi potrebbe aiutare anche a scongiurare questo rischio e anche il mercato sembra scommettere su una schiarita. Ieri a Piazza Affari le azioni Tim hanno chiuso gli scambi in rialzo del 3,2% a 0,32 euro. Valori che non si vedevano da aprile dello scorso anno.
2 – RETE TIM, VIVENDI SCRIVE AL GOVERNO PROVE D'INTESA PRIMA DELL'OFFERTA DI KKR
Estratto dell'articolo di Manuel Follis per “La Stampa”
Vincent Bollore - Emmanuel Macron - Vivendi Tim -poste by macondo
[…] Secondo quanto risulta a La Stampa i francesi di Vivendi pochi giorni fa avrebbero inviato una lettera (tecnicamente una mail) indirizzata all'esecutivo, in particolare al ministero dell'Economia e delle Finanze, per chiedere un incontro in vista dell'offerta che Kkr sta preparando per acquistare la rete di Telecom Italia.
Com'è noto il fondo americano si è aggiudicato la possibilità di trattare in esclusiva con il cda di Tim per la cessione di Netco e alla cordata si sono aggiunti sia F2i sia lo stesso governo che sarà azionista diretto della newco che rileverà gli asset tlc.
Il convitato di pietra di tutta l'operazione è sempre stato il gruppo Vivendi, che da anni è l'azionista di maggioranza relativa della società, e che fin dalle prime battute ha espresso critiche e perplessità sull'operazione.
GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO
In un primo momento i francesi si sono concentrati sul valore degli asset di rete, che secondo le loro stime sarebbero stati adeguatamente valutati a una cifra superiore a 30 miliardi, cifra ben inferiore a quella circolate nelle simulazioni e inferiore al prezzo con cui Kkr (21-23 miliardi) si è garantito la trattativa in esclusiva.
[…] le attenzioni si sono spostate dalla valutazione di Netco alla sostenibilità del business della Servco, ossia la società che rimarrà dopo la cessione della rete. Per la società rappresentata in Italia da Arnaud De Puyfontaine (ad di Vivendi) sarà fondamentale quanto debito rimarrà in carico alla società commerciale, quanti dipendenti e con che tipo di contratto e di vincoli nei confronti della futura Netco. Una Servco snella e performante potrebbe garantire una buona performance a Piazza Affari, tornare aggressiva sul mercato e permettere ai francesi di recuperare parte del valore perso in questi anni all'interno dell'azionariato di Tim.
C'è da dire che le ultime settimane hanno fatto registrare un cambio di atteggiamento anche da parte del governo nei confronti di Vivendi, nella convinzione che occorra coinvolgere i francesi nell'operazione per facilitarne la buona riuscita. Il ruolo del primo azionista di Tim è tecnicamente cruciale in questo senso.
L'offerta di Kkr-Mef-F2i era prevista entro il 30 settembre, ma probabilmente il cda di Tim del 27 riceverà la comunicazione di una richiesta di breve proroga. L'offerta dovrebbe quindi arrivare intorno alla metà di ottobre, con il closing che molti si aspettano sarà siglato entro dicembre. A quel punto sarà fondamentale il passaggio della proposta in assemblea.
Da mesi si discute per capire se l'operazione di cessione della rete debba essere convalidata da un'assemblea ordinaria o straordinaria. In quest'ultimo caso un voto contrario di Vivendi sarebbe determinante ma anche in caso di assemblea ordinaria una posizione ostruzionista di Vivendi renderebbe la votazione più complessa.
La sensazione però è che si cercherà di arrivare all'appuntamento decisivo il più compatti possibili. La lettera di Vivendi all'indirizzo del ministero guidato da Giancarlo Giorgetti va proprio in questa direzione tanto che non si esclude che un incontro a questo punto non possa avvenire anche prima della presentazione dell'offerta, quindi prima della metà di ottobre. […]