1. L'ECONOMIA SPAVENTA MOSCA IL CREMLINO TAGLIA IL PETROLIO E RIAPRE IL GAS PER L'EUROPA
Estratto dell’articolo di Luca Pagni per “la Repubblica”
Nonostante i toni minacciosi e gli annunci di ritorsioni contro il tetto al prezzo deciso prima di Natale da Bruxelles, il Cremlino ha deciso di aumentare le forniture di gas verso l'Europa. In previsione dell'ondata di freddo che dovrebbe arrivare con i primi giorni di febbraio, il governo di Mosca ha annunciato che è pronto a riaprire i rubinetti del gasdotto Yamal, una delle principali porta di accesso del metano siberiano verso l'Unione europea: i suoi tubi passano attraverso la Polonia e da qui raggiungono la Germania e il resto dei Paesi nordici. […]
Il taglio al petrolio
PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI
Ora, in previsione di un aumento della domanda di gas per il calo delle temperature, i russi ci ripensano. L'annuncio fa il paio con la decisione di Mosca di ridurre la produzione di petrolio, tra 500 e 700mila barili al giorno. La comunicazione è arrivata il 23 dicembre, da parte del vice-presidente Alexander Novak ed è una chiara reazione non solo all'embargo al greggio russo (scattata per la Ue a partire dal 5 dicembre scorso) ma anche al tetto al prezzo a 60 dollari valevole anche per chi non ha aderito al blocco commerciale dai Paesi occidentali.
Cremlino, entrate in calo
Per trovare un filo conduttore tra i due annunci occorre seguire la pista dei soldi. Il Cremlino ha bisogno di sostenere le entrate, per continuare a finanziare la guerra. Così, da un lato deciso di mandare più gas in Europa perché ritiene che con il freddo in arrivo i prezzi dovrebbero risalire, mentre con il taglio della produzione di petrolio cerca di far salire le quotazioni.
È stato lo stesso Novak ad ammettere all'agenzia Tass che le forniture di gas verso la Ue sono diminuite: alla fine del 2022 la Russia registrerà un calo delle esportazioni di gas di circa un quarto, mentre la produzione diminuirà del 12%. L'anno precedente la produzione era cresciuta del 10% e le esportazioni del 3%. Grazie ai prezzi record finora il Cremlino aveva compensato il calo della domanda: ma da quando è stato annunciato il price cap complice un autunno nettamente più caldo della media - le quotazioni sono crollate del 40%. […]
Il ruolo della Turchia
Sul fronte del gas è stato un Natale di annunci. Ieri, il presidente turco Recep Erdogan ha annunciato una nuova scoperta per 58 miliardi di metri cubi nei giacimenti del Mar Nero. Di per sè non è una quantità clamorosa (l'Italia da sola ne consuma 70-75 all'anno), ma va ad aggiungesi alle altre scoperte che porta il totale turco a oltre 700 miliardi di metri cubi. Ed è la dimostrazione di come Ankara voglia giocare un ruolo da leader nei prossimi anni, visto che reclama il suo spazio anche al largo di Cipro, dove si trova Leviathan, il più grande giacimento del Mediterraneo.
2. GAS, LA RUSSIA APRE ALL'EUROPA
Luca Carrello per “MF”
Mosca è pronta a rafforzare le forniture di gas all'Europa. Ma sta anche cercando nuove rotte, verso l'Asia. A comunicarlo è il vice primo ministro russo, Alexander Novak, intervistato dall'agenzia di stampa statale Tass. «Il mercato europeo rimane rilevante. E visto che la carenza di gas nell'Ue persiste, noi siamo disposti a riprendere le esportazioni attraverso il gasdotto Yamal-Europe».
La pipeline, che attraversa la Polonia, è rimasta bloccata a metà anno, quando Varsavia ha rescisso i contratti con Mosca dopo la richiesta russa di pagare in rubli. Immediata la reazione di Putin, che ha sanzionato la società proprietaria della sezione polacca del gasdotto, costringendo Gazprom a interrompere le esportazioni. Il gas russo, così, ha preso altre strade. Una rotta conduce in Turchia, dove la Russia intende creare un hub per il metano.
vladimir putin xi jinping a samarcanda
Inoltre «stiamo concordando un aumento delle forniture con l'Azerbaigian», spiega Novak, «discorso che stiamo affrontando anche con Kazakistan e Uzbekistan. Nel lungo periodo, invece, arriveremo fino all'Afghanistan e al Pakistan, utilizzando le infrastrutture dell'Asia centrale o attraverso il territorio dell'Iran». […]
Parte della materia prima continuerà a essere dirottata verso la Cina, dove le esportazioni russe sono in crescita. Il tema potrebbe essere affrontato da Vladimir Putin e Xi Jinping nel colloquio che i due presidenti hanno fissato entro il 31 dicembre. A riferirlo è sempre l'agenzia Tass, che citando il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov chiarisce che «i dettagli dell'incontro verranno resi noti a tempo debito». I rapporti tra i due Stati restano quindi frequenti: settimana scorsa Xi ha incontrato l'ex presidente russo Dmitry Medvedev per parlare della partnership strategica tra i due Paesi e della guerra in Ucraina. […]
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