QUESTO SUPERBONUS È UNA SUPERFREGATURA ECOLOGICA – BANKITALIA HA CALCOLATO CHE I 14 MILIARDI DI EURO IMPIEGATI PER IL BONUS EDILIZIO PRODURRANNO AL MASSIMO UN BENEFICIO DI 4,9 MILIARDI DI EURO IN TERMINI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DA QUI AL 2100 – PER I TECNICI DI VIA NAZIONALE SI TRATTA DI UNO SPRECO DELLE RISORSE DEL PNRR PRESE DAL CAPITOLO “TRANSIZIONE ENERGETICA” (PER NON PARLARE DELLE TRUFFE) – LA MELONI PROMETTE DI LEGARE IL BONUS ALL'EFFETTIVO EFFICIENTAMENTO ENERGETICO (TE PARE FACILE…)

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Estratto dell'articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”

 

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I benefici ambientali del Superbonus 110% non giustificano i 13,95 miliardi di euro di risorse impiegate dall'Italia per il bonus edilizio, finanziate con i soldi del Pnrr al capitolo transizione energetica. Anche nella migliore delle ipotesi, gli interventi finanziati dal Superbonus produrrebbero un beneficio, in termini di riduzione delle emissioni da qui al 2100, quantificabile con un valore economico di 4,9 miliardi di euro.

 

Sono le stime di uno studio pubblicato dalla Banca d'Italia: gli autori, Matteo Alpino, Luca Citino e Federica Zeni, indicano due vie per rendere "sostenibile" la misura: o il Superbonus è in grado di garantire benefici di altro tipo (alle imprese, ai redditi delle famiglie, ecc) oppure si dovrebbe applicare una detrazione fiscale minore: con il 40 per cento per esempio il rapporto costi-benefici sarebbe equilibrato. Ed è proprio nel senso della rimodulazione degli incentivi che potrebbe muoversi il nuovo governo.

 

Gli effetti ambientali del Superbonus

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Per stimare il valore economico dell'abbattimento delle emissioni nocive lo studio, dal titolo “Costs and benefits of the green transition envisaged in the Italian NRRP. An evaluation using the Social Cost of Carbon”, pubblicato nella serie “Questioni di Economia e Finanza” di Bankitalia, utilizza un parametro ormai affermato nella letteratura scientifica e cioè il “social cost of carbon”, che può essere definito come il valore in euro, attualizzato al presente, dei danni futuri globali provocati da un’unità addizionale di gas serra rilasciata nell’atmosfera in un dato anno. […]

 

Il confronto con le altre misure

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Lo studio di Bankitalia analizza tutte le misure del Pnrr per le quali viene stimato dal governo un abbattimento delle emissioni da CO2. Ed è proprio da questo confronto che emerge come il Bonus edilizio non valga i soldi investiti. Promosse a pieni voti tutte le misure di incentivo delle fonti rinnovabili, che nel giro di pochissimi anni saranno pienamente ripagate. I progetti che riguardano la costruzione nuovi impianti che utilizzino l’energia eolica, o delle onde del mare, per esempio costano 0,68 miliardi di euro ma abbatteranno una quantità tale di emissioni da CO2 che entro il 2026 i costi saranno già stati recuperati in termini di benefici ambientali.

 

Il 2026 è l’orizzonte di recupero delle risorse impiegate anche per i progetti di promozione delle comunità energetiche […]. Nel caso del Superbonus però questo recupero arriverebbe ancora dopo, nel prossimo secolo, rendendo quindi a parere degli studiosi la misura insostenibile.

 

Le emissioni non sono tutte uguali

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L’obiettivo dello studio non è tanto quello di dare un giudizio sul Pnrr, quanto quello di invitare i decisori al governo a non considerare buono e meritevole di investimento qualunque progetto che abbatta le emissioni di gas serra. Dopotutto “una tonnellata di CO2 provoca lo stesso danno globale sia che venga emessa dal traffico di Milano, dalle caldaie a gas delle abitazioni di Berlino o da una centrale a carbone in India”, osservano i tre studiosi. E allora forse bisognerebbe scegliere, con una visione globale più ampia, quegli interventi che possano dare i migliori e più rapidi risultati in termini di costi/benefici.

 

Modifiche al Bonus in arrivo

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Che il Superbonus sia troppo costoso è una conclusione alla quale è arrivata anche Giorgia Meloni: da tempo Fratelli d'Italia studia una riformulazione della detrazione, prevedendo un ridimensionamento della detrazione sulla base di diversi parametri: si è parlato di distinzione tra prima e seconda casa, oppure di una parametrazione a seconda del reddito. Qualunque sia la strada che verrà scelta, la detrazione dovrebbe scendere tra il 50 e l'80%.

 

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Alcuni giorni fa, a conclusione dei lavori della Commission\e d'inchiesta sul sistema bancario, il capogruppo di Fratelli d'Italia Andrea De Bertoldi ha presentato una proposta, che è stata recepita, di parametrazione del Superbonus a seconda del miglioramento in termini energetici e ambientali dell'abitazione: "Se passa per esempio da G a D, C, o da C ad A, i vantaggi in termini ambientali sono stimabili, e quindi il proprietario avrebbe diritto a una detrazione maggiore". Un criterio che tra l'altro è coerente con l'analisi di Bankitalia, che boccia il Superbonus proprio valutandone i benefici ambientali. […]

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