RCS: DIETRO L'OFFERTA DI PRS C’È CLASS DI PANERAI?

C'è un filo rosso che lega Prs, la concessionari di pubblicità presieduta da Alfredo Bernardini De Pace, e Class Editori, la casa editrice milanese fondata da Paolo Panerai. l'alleanza tra Prs e Class editori è di fatto già operativa sul mensile Capital di cui Prs è concessionaria…

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DAGOREPORT

C'è un filo rosso che lega Prs, la concessionari di pubblicità presieduta da Alfredo Bernardini De Pace, e Class Editori, la casa editrice milanese fondata e presieduta da Paolo Panerai. Tanto che dietro l'offerta di Prs per l'acquisto dei 10 periodici Rcs mediagroup (Novella 2000", Visto, A, Max, Astra, l'Europeo, Yacht&Sail ed il polo dell'enigmistica) potrebbe esserci l'idea di fare nascere un nuovo gruppo editoriale che nasce con una dote tutta targata Rcs. Prs, infatti, ha già rilevato da Rcs l'agenzia giornalistica regionale e la rete Cnr, mentre Class editori rilevò nel 2055 il mensile Capital.

FRANCESCO MICHELI PAOLO PANERAIFRANCESCO MICHELI PAOLO PANERAI

La prova di una alleanza più stretta tra Class e Prs è l'acquisto a dicembre 2012 da parte di Gaddo della Gherardesca, vicepresidente Prs, dei diritti di opzione sul 10% del capitale di Class Pubblicità ceduti da Class editori. L'operazione è stata fatta "per conto di un terzo azionista" mai specificato dalle parti, ed è avvenuta insieme con la cessione da parte di Class Editori del 33% della propria concessionaria Class Pubblicità al fondo francese Rainbow Finance.

Alfredo Bernardini De PaceAlfredo Bernardini De Pace

La cessione, secondo quanto comunicato a dicembre dal gruppo di Panerai, ha come obiettivo "un programma di razionalizzazione e sviluppo". A solo due mesi di distanza è arrivata l'offerta sui periodici Rcs. Del resto, l'alleanza tra Prs e Class editori è di fatto già operativa sul mensile Capital di cui Prs è concessionaria.

Adesso la partita che Class e Prs possono giocare insieme è più grossa. La vendita dei periodici non richiede tra l'altro non richiedere esborso di denaro, ma l'esborso di una dote per chi comprerà le riviste e si accollerà l'oneroso piano di ristrutturazione e rilancio che coinvolge 120 posti di lavoro tra poligrafi e giornalisti.

 

 

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