Come avevamo anticipato, è arrivato oggi, mercoledì 9 novembre, un altro colpo di scure monstre nel dorato mondo delle big tech. Meta Platforms, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, annuncia il taglio del 13% della sua forza lavoro, ovvero oltre 11.000 dipendenti.
Dopo l'operazione messa in piedi di Musk, nuovo proprietario di Twitter, la scorsa settimana quando ha lasciato a casa la metà dei dipendenti del social - 7500 persone, anche se alcune ora stanno venendo reintegrate -, tocca questa volta a Mark Zuckerberg fare fronte alla perdita del 70% del valore dell'azienda nell'ultimo anno. Quello messo in atto da Meta è uno dei più grandi licenziamenti tecnologici di quest'anno, con la società che lotta contro l'impennata dei costi e la debolezza del mercato pubblicitario.
«Oggi condivido alcune delle modifiche più difficili che abbiamo adottato nella storia di Meta - scrive Zuckerberg nella lettera -. Ho deciso di ridurre le dimensioni del nostro team di circa il 13% e lasciare a casa più di 11mila dei nostri talentuosi dipendenti. Stiamo inoltre adottando una serie di ulteriori misure per diventare un'azienda più snella ed efficiente, tagliando le spese discrezionali ed estendendo il blocco delle assunzioni fino al primo trimestre».
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