1.BORSA: UN'ALTRA SEDUTA IN FORTE RECUPERO, MILANO CHIUDE A +2,7%
Radiocor - I listini europei chiudono sui massimi di giornata, proseguendo il trend di venerdi', con gli operatori che vedono allontanarsi un rialzo dei tassi negli Stati Uniti da parte della Federal Reserve. Londra, Parigi e Francoforte hanno chiuso con progressi compresi fra due punti e mezzo e tre punti e mezzo. In linea anche Lisbona dopo le elezioni che hanno decretato la vittoria della coalizione del premier Coelho anche se non ha, al momento, la maggioranza per governare. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha terminato a +2,73% e il Ftse All Share a +2,48%.
Gli acquisti si sono concentrati su Saipem (+10,48%) che ha rimbalzato sopra gli 8 euro dopo i minimi della scorsa settimana in attesa di avere dettagli sul riassetto, dalle ipotesi di un ingresso della Cdp nell'azionariato all'aumento di capitale da 3 miliardi passando per il rifinanziamento del debito. Bene anche Yoox Net a Porter (+6,74%) che debuttava oggi dopo il cambi o di denominazione per tenere conto della fusione fra il gruppo dell'ecommerce italiano e quello londinese.
Male, invece, Terna (-0,88%) sui timori che le nuove norme allo studio per gli incentivi sullo sviluppo della rete penalizzino la societa'. Promossa anche l'acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori annunciata nel fine settimana. Il gruppo che edita di Corriere della Sera ha chiuso a +5,39% e la casa editrice di Segrate a +2,31%. Sul mercato dei cambi, l'euro resta sopra quota 1,12 dollari a 1,1208 (1,1219 venerdi'). Il rapporto fra moneta unica e divisa giapponese si attesta a 134,87 (da 134,53) mentre il cambio fra dollaro e yen e' a 120,34 (da 119,92). Per quanto riguarda il petrolio, il Wti con consegna a dicembre guadagna il 2,11% a 46,97 dollari.
2.COMMERCIO: ACCORDO LIBERO SCAMBIO TTP STATI UNITI-AREA PACIFICO
Radiocor - Gli Stati Uniti e undici paesi della regione del Pacifico hanno sottoscritto questa mattina l'accordo di libero commercio Trans-Pacific Partnership, o TTP. L'intesa, raggiunta dopo un ultimo round di negoziati ad Atlanta, in Georgia, tra le delegazioni dei protagonisti che si sono protratte ad oltranza oltre la scadenza del fine settimana, riguarda il 40% dell'economia mondiale. Tra i paesi asiatici e' coinvolto il Giappone ma non la Cina. L'ultima disputa risolta ha riguardato la protezione di brevetti farmaceutici, sulla quale insistevano gli americani.
OBAMA PIEGATO IN DUE DAVANTI ALL IMPERATORE DEL GIAPPONE
Trattative difficili sono inoltre avvenute sul settore auto, sui latticini e in generale sulla proprieta' intellettuale. L'accordo alla fine apre mercati agricoli di Canada e Giappone e rende piu' severe la norme sui brevetti a vantaggio di societa' farmaceutiche e tecnologiche. Soprattutto crea un blocco per contenere la crescent e influenza economica della Cina nella regione. Il patto rappresenta una sofferta vittoria per il presidente americano Barack Obama, che ne aveva fatto una priorita' sfidando l'opposizione di esponenti del suo stesso partito democratico. Ora dovra' ottenere l'approvazione dell'intesa dal Congresso.
3.LEGGE STABILITA': ZANETTI, PENSIAMO A BONUS PER AZIENDE CHE RINNOVANO MACCHINARI
Radiocor - Il governo sta valutando fra le varie misure di sostegno alle imprese anche la possibilita' di introdurre un bonus per le aziende che investono nel rinnovo dei macchinari. Lo ha detto il sottosegretario all'economia e alla finanza Enrico Zanetti parlando all'inaugurazione di Emo, la fiera delle macchine utensili. La misura, ha detto Zanetti, e' 'in pole position' anche se al momento non e' stata presa una decisione finale.
Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze
'L'opzione piu' compatibile con il nostro quadro di finanza pubblica - ha detto - e' quella di riconoscere un bonus alle aziende che comprano macchinari. Ad esempio se una macchinario costa 100, noi gli diamo un bonus di 40 e l'azienda potra' poi ammortare 140 lungo l'arco normale di tempo previsto per gli ammortamenti'. Non appare invece praticabile, ha spiegato Zanetti, l'opzione di un ammortamento accelerato.
4.CONTRATTI: SQUINZI, BASTA PRETATTICA, OCCORRE COMPLETARE QUADRO REGOLE
Radiocor - 'Non siamo all'anno zero, un pezzo di strada lo abbiamo gia' fatto, percio', a mio giudizio, non completare il quadro delle regole sarebbe un errore'. E' quanto ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi parlando all'assemblea generale della confindustria di Bergamo in riferimento al nodo delle relazioni sindacali e del rinnovo dei contratti nazionali.
'Se rivendichiamo il diritto di essere noi stessi a regolare i nostri rapporti - ha spiegato Squinzi - piuttosto che attendere che si proceda per legge al nostro posto, se crediamo nelle regole, dobbiamo essere conseguenti e completarne il quadro. Abbiamo fatto un importante accordo sulla rappresentanza, ora serve mettere ordine nelle regole della contrattazione, per accompagnare i rinnovi contrattuali che sono alle porte. Questa e' oggi la mia visione e il mandato che io ho ricevuto dagli organi del sistema'.
Squinzi, che domani a Milano incontrera' le associazioni di categoria per fare il punto della situazione sullo stato delle relazioni sindacali, ha ribadito come occorre 'assolutamente recuperare competitivita' e la contrattazione collettiva deve sostenere gli sforzi che si compiono in questa direzione'.
In quest'ottica, i legami fra dinamica dei salari e miglioramenti della produttivita' devono essere resi piu' forti e stringenti. 'Se c'e' una disponibilita' in tal senso benissimo - ha concluso Squinzi - se invece quanto avevamo stabilito insieme viene derubricato di valore, se si fa pretattica comprando il tempo e sfidando la buona fede dell'interlocutore, allora il nostro sistema trovera' un diverso punto di intesa e di equilibrio. E' forte e responsabile, su questo non ho alcun timore'. In sostanza, dunque, o si apre un tavolo per la definizione delle nuove regole contrattuali o confindustria sara' costretta a considerare superato un modello di rapporti tra le parti.
5.SQUINZI: IN ITALIA CRESCIUTA UNA DIFFUSA CULTURA ANTI-INDUSTRIALE
Radiocor - 'Ho parlato spesso di manine anti-industriali, ma avrei dovuto precisare che dietro quelle mani c'e' un'Italia che e' cresciuta in una diffusa cultura anti-industriale'. Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervenendo all'assemblea generale della Confindustria di Bergamo. 'Perche' si associa l'industria piu' all'inquinamento che agli incredibili risultati raggiunti in campo energetico e della sostenibilita'? - ha detto Squinzi - Perche' si dimentica che la ricerca e l'industria hanno cambiato il volto di questo paese, le sue aspettative di vita, la istruzione, la sua apertura al mondo?'.
GIORGIO SQUINZI FEDERICA GUIDI
In Italia, ha aggiunto Squinzi, esiste 'un brodo di cultura che ha come risultato una falsa idea dell'impresa, premessa ottimale per le tante norme anti industriali'. 'Norme e regole che pungolino l'industria a dar si traguardi ancora piu' ambiziosi - ha proseguito Squinzi - sono positive se sono ragionevoli, se offrono una cornice di certezza e non di punizione, un orizzonte sufficientemente lungo per adeguarsi, e se tengono conto di quanto avviene oggi nella competizione globale. Quelle che puniscono irragionevolmente l'industria italiana favoriscono la concorrenza estera, questo deve essere chiaro a tutti.
I complicatori, gli astrusi normatori, i burocrati ciechi, forse non sanno di essere anche agenti di commercio della nostra concorrenza'. 'Se penso invece - ha concluso - a norme sensate, semplici e trasparenti che favoriscano l'evoluzione della specializzazione produttiva italiana, penso a cio' che puo' dare un'industria sempre piu' innovativa, sostenibile per l'ambiente, in grado di innalzare ulteriormente la qualita' della vita e del reddito, la crescita economica e l'occupazione'.