Jaime D'Alessandro per “la Repubblica”
Da una fregatura presa online nel 2015 comprando un iPhone usato alla nascita della startup europea con il tasso di crescita più alto in assoluto: più 47,7 per cento nel 2021. In estrema sintesi è questa la storia di Swappie, divenuta la regina degli smartphone ricondizionati. «Già nel 2020 la crescita era esponenziale e io in quel momento mi stavo giusto guardando intorno. Così decisi di accettare la proposta dei due fondatori, Sami Marttinen e Jiri Heinonen».
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Parola della direttrice generale di Swappie, Emma Lehikoinen, che incontriamo negli uffici della compagnia ad Helsinki. Loro, i due fondatori, di anni ne hanno poco più di 30, lei invece 28 ed è stata a lungo la mente di Slash, fiera hi-tech finlandese. Nel 2021 lavoravano per questa azienda circa quattrocento persone, oggi sono oltre mille e di 69 diverse nazionalità, buona par te delle quali impiegate nel centro di controllo dei telefoni usati che vengono vagliati attraverso 52 passaggi per stabilire esattamente le loro condizioni prima di essere rimessi sul mercato.
«Il mercato della tecnologia usata è ancor a nella sua fase iniziale», acconta Lehikoinen. «Molto dipenderà dall'affidabilità di chi vende, aspetto sul quale Swappie punta di più». Fu lo stesso Sami Marttinen, che interverrà alla Italian Tech Week, a prendere una fregatura nel 2015. Così ebbe l'idea di fondare una compagnia che garantisse in tutto e per tutto i telefoni di seconda mano.
Nel centro di controllo di Helsinki, gli iPhone vengono vagliati in ogni aspetto e dove necessario riparati.
Il cuore sono i programmi di diagnostica che individuano buona parte dei possibili difetti che poi però vengono controllati uno per uno assieme agli inestetismi della scocca o dello schermo. È un processo relativamente veloce considerando tutti i passaggi, alla fine del quale ogni apparecchio viene messo in vendita a un prezzo che è proporzionato alle condizioni e con un anno di garanzia. «Pensiamo sia la strada giusta per far superare il preconcetto nei confronti dei ricondizionati», conclude la direttrice di Swappie.
«E sta dando i suoi frutti, specie in Italia, che è il nostro primo mercato. L'economia circolare va ben oltre gli oggetti di seconda mano, è un'idea di produzione completamente diversa da quella attuale dove si costruisce senza pensare al riutilizzo, ma quello dei ricondizionati è sicuramente un passo che va in quella direzione».
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