LA RIFORMA DEL FISCO? L’HA GIÀ SCRITTA L’EUROPA! - I TEMI PIÙ DIVISIVI PER LA MAGGIORANZA SONO LA FLAT TAX CHE CHIEDE SALVINI E LA TASSAZIONE DEI PATRIMONI, OSSESSIONE DI ENRICO LETTA. MA TANTO LE VERE LINEE GUIDA LE HA GIÀ SCRITTE LA COMMISSIONE UE NEL 2019: ABBASSARE LE TASSE SUL LAVORO E AUMENTARLE SUI PATRIMONI (SOPRATTUTTO IMMOBILIARI) - LA VERA GRANDE RIFORMA SAREBBE UNA E UNA SOLTANTO: ABBATTERE LA PRESSIONE FISCALE, CHE NEL 2020 È ARRIVATA AL 43%

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Giuseppe Liturri per “La Verità”

tasse tasse

 

Oggi sarà la giornata decisiva per approvare il testo della relazione conclusiva sull' indagine conoscitiva condotta congiuntamente dalle due commissioni parlamentari Finanze di Camera e Senato.

 

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

Documento che dovrebbe contenere le linee guida - un vero e proprio atto di indirizzo politico - per consentire al governo entro fine luglio di presentare il disegno di legge delega sulla riforma del fisco che costituisce uno degli atti più importanti richieste dall' Ue per sbloccare i pagamenti del Recovery fund.

 

patrimoniale patrimoniale

Ma le divisioni non mancano ed è anche possibile che impediscano di trovare un accordo su un testo condiviso. Del resto, mettere d' accordo visioni diametralmente opposte come quelle di Pd e Leu, da una parte, e di Lega, Forza Italia e Fratelli d' Italia, dall' altra, è impresa ardua.

 

Sono due i temi più divisivi: la flat tax sulle partite Iva individuali e la tassazione dei patrimoni. Per sbrogliare questi due nodi politici, i parlamentari sono stati convocati ieri alle 18.30 in una Roma semideserta per la festività dei Santi Pietro e Paolo (questo deve anche fornire la misura dell' importanza del fattore tempo in una corsa in cui i giorni sono contati).

MATTEO SALVINI CON LE MANI IN FACCIA MATTEO SALVINI CON LE MANI IN FACCIA

 

Sotto la presidenza dell' onorevole Luigi Marattin (Iv), coadiuvato dall' altro presidente, senatore Luciano D' Alfonso (Pd), i parlamentari hanno avuto cinque mesi a disposizione, da gennaio a maggio, per effettuare ben 61 audizioni - dalla Banca d' Italia, a giuristi, economisti e associazioni di categoria - e formarsi un' idea approfondita di ciò che non va nel nostro sistema tributario e, soprattutto, la direzione lungo cui avanzare per riformarlo profondamente. La relazione conclusiva attesa per oggi sarà la sintesi di questo percorso.

 

LUIGI MARATTIN LUIGI MARATTIN

L' ambizione del presidente Marattin è notevole: riuscire a proporre una riforma di entità paragonabile a quella del 1971, che nacque sulle fondamenta del lavoro di una Commissione guidata dal professor Cesare Cosciani. Vaste programme, avrebbe commentato il generale Charles De Gaulle.

 

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Ma non perché ci permettiamo di mettere in discussione le competenze di Marattin e dei suoi colleghi, ma perché le vere linee guida della nostra riforma fiscale le ha già scritte la Commissione Ue nelle raccomandazioni Paese del 2019: abbassare le tasse sul lavoro ed aumentarle sui patrimoni (soprattutto immobiliari), facendo la massima attenzione all' equilibrio dei conti pubblici, inesorabilmente proiettati verso l' obiettivo di medio termine del pareggio di bilancio, così come richiesto dal Patto di stabilità e crescita. È questo il perimetro all' interno del quale devono muoversi i parlamentari e dovrà muoversi a breve il governo e, come si potrà notare, lo spazio di manovra appare limitato.

 

ENRICO LETTA VOTA ALLE PRIMARIE PER ROMA 1 ENRICO LETTA VOTA ALLE PRIMARIE PER ROMA 1

A proposito della flat tax, il centrodestra è compatto su alcuni punti fermi: mantenere l' attuale aliquota proporzionale al 15% per imprenditori individuali e lavoratori autonomi fino a 65.000 euro di ricavi ed estenderla, come opzione, fino a 100.000 euro di ricavi con aliquota al 20%.

Un' aliquota ridotta al 5% è prevista per i primi 5 anni di attività. Inoltre è previsto un regime agevolato (il cosiddetto «scivolo») per i primi due anni successivi al superamento della soglia di 100.000 euro.

Per avere un' idea della posta in gioco, basti pensare che circa 1,5 milioni di contribuenti beneficiano oggi di questo regime sostitutivo rispetto all' imposizione Irpef ordinaria.

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

 

Tutto ciò è ovviamente inviso a chi, a sinistra, ne vede una violazione del principio di progressività stabilito dall' articolo 53 della Costituzione e vuole tenere fuori dalle aliquote crescenti per scaglione di reddito solo i redditi già attualmente soggetti a cedolare secca, da tassarsi con un' aliquota proporzionale vicina a quella del primo scaglione Irpef (23%).

 

Con ciò però trascurando il fatto che il dettato costituzionale parla di progressività riferita all' intero sistema tributario, non ad una singola imposta, pur così rilevante come l' Irpef che è attualmente già fortemente progressiva, con un salto di aliquota di ben 11 punti oltre 28.000 euro.

tasse in aumento per il 2021 tasse in aumento per il 2021

 

Ma è sul tema del «riordino della tassazione patrimoniale a parità di gettito» che lo scontro minaccia di diventare al calor bianco. È ormai da qualche settimana che il segretario del Pd Enrico Letta ripete il semplicistico messaggio di «togliere ai ricchi per dare ai poveri». Evitando però di aggiungere che i ricchi hanno già da tempo sistemato le loro ricchezze dietro schemi societari spesso ramificati all' estero e che è rimasto da aggredire solo il patrimonio immobiliare e societario dei piccoli e medi imprenditori.

 

tasse sulla casa imu tari tasse sulla casa imu tari

Sul punto, il centrodestra appare compatto ed irremovibile e respinge la foglia di fico dell' invarianza di gettito che, per definizione, potrebbe aggravare la posizione di alcuni contribuenti. Il mercato immobiliare già depresso da 10 anni di Imu, non può tollerare ulteriori inasprimenti. Viene inoltre ribadito il principio che gli incrementi patrimoniali provenienti dal risparmio accumulato con redditi già tassati, non devono subire un ulteriore prelievo.

 

Divisioni restano sul tema delle spese fiscali (detrazioni e deduzioni varie) che la sinistra vuole ridurre per finanziare tagli di aliquota, rischiando addirittura di peggiorare la pressione fiscale. Desta preoccupazione anche il tema della privacy che da sinistra viene visto come un ostacolo al pieno sfruttamento dei benefici della digitalizzazione, quando, obiettano dal centrodestra, basterebbe una piena interoperabilità delle banche dati esistenti, senza ricorrere a scenari da Grande fratello.

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L' amara realtà è che la pressione fiscale nel 2020 è addirittura salita al record del 43,1% contro 42,4% del 2019 e la vera riforma fiscale sarà solo quella che la abbatterà di almeno 2/3 punti. Tutto il resto è piccola manutenzione sotto gli ordini di Bruxelles.

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