1. STEPHANE RICHARD, AD DI ORANGE, UN MESE FA: ''PRENDEREMO PARTE AL CONSOLIDAMENTO EUROPEO, PUÒ PASSARE ATTRAVERSO TELECOM ITALIA''
http://it.reuters.com/article/foreignNews/idITL8N14W42H20160112
2. OGGI: VODAFONE SI RAFFORZA IN OLANDA AVANZA ORANGE-BOUYGUES DALLA FUSIONE VANTAGGI PER NIEL
Vittoria Puledda per “la Repubblica”
Continua il fermento nel mondo delle tlc europee. Nella notte scorsa la Liberty Global del magnate americano John Malone e Vodafone hanno annunciato la fusione delle attività nei Paesi Bassi, per creare un grande gruppo da 19 miliardi di euro nel mobile e nella tv via cavo. I due gruppi contano così di irrobustirsi per competere con l’operatore pubblico Kpn. «Insieme saremo un forte concorrente in Olanda», ha dichiarato Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone. Liberty global e Vodafone creeranno una joint venture paritaria.
Ma ieri la scena è stata presa (oltre che da Telecom Italia, a Londra) dal gruppo Orange. L’occasione è stata la presentazione dei dati del gruppo francese (l’ex France Telecom), che ha chiuso il 2015 con un utile netto quasi triplicato rispetto ad un anno fa, a 2,65 miliardi di euro. Il numero uno del gruppo, Stephane Richard, rispondendo alle domande degli analisti ha parlato a lungo della possibile acquisizione di Bouygues Telecom.
kpn operatore telefonico olandese jpeg
«Le chance di successo sono al 50% - ha detto l’ad - ci vuole ancora qualche settimana supplementare per arrivare a una decisione». La ragione, ha spiegato, risiede nella difficoltà della trattativa, che necessariamente passa per uno spezzatino di alcune attività. «Orange non ha la possibilità né l’interesse di conservare tutte le attività di Bouygues Telecom». Per questo, ha aggiunto, «parallelamente e contemporanemente» le discussioni vanno avanti con gli altri attori.
Lo schema - stando alle indiscrezioni - dovrebbe prevedere infatti che Xavier Niel, che controlla Free tramite la Iliad, rilevi la rete e le frequenze di Bouygues, per un valore di 2 miliardi (Niel detiene posizioni “lunghe” in derivati su un 15% di Telecom Italia). I clienti di Bouygues Telecom, valutati 8 miliardi, sarebbero invece suddivisi tra Free, Sfr e Orange, i tre altri operatori tlc in Francia. Per quanto riguarda il valore dell’operazione, Richard ha parlato di 10 miliardi come di livello da cui «non sia concepibile allontanarsi troppo» e che può essere «giustificato da sinergie importanti, visto che in Francia si passerebbe da quattro a tre reti tlc».
Per quanto riguarda la diluizione della quota dello Stato (ora al 23% di Orange) «il 10-15% è un ordine di grandezza realistico ».
Il manager invece ha escluso che «sia tempo di grandi operazioni in Europa, tra i gruppi maggiori » e ancor più chiaramente ha aggiunto: «Penso che le integrazioni a livello pan-europeo siano molto complicate e non portino alla creazione di valore». Per quanto riguarda l’Italia «voglio essere molto chiaro - ha detto Richard - nessun contatto con Vivendi o con Niel e nessun piano di acquisto di Telecom Italia».
Tornando ai conti Orange, il fatturato 2015 ammonta a 40,24 miliardi di euro (-0,1% su basi comparabili). Molto poco variato anche l’Ebitda (+0,1% su basi comparabili) a 12,4 miliardi mentre è stato confermato il dividendo 2015 a 60 centesimi per azione, lo stesso previsto per il 2016. «Dopo il turn-around del 2015, il 2016 sarà un anno di consolidamento, non del consolidamento », ha concluso.