Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi e Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Prove di nuovi assetti nel mondo bancario con vista sul risiko. Ieri Unipol ha comunicato alla Consob di aver sottoscritto un contratto share swap che ha come sottostante il 4,77% del capitale di Bper.
In pratica un derivato con una posizione lunga al 25 febbraio 2028 e che dunque premierà il gruppo presieduto da Carlo Cimbri nel caso in cui le azioni dell’ex popolare emiliana si rivalutino nel tempo.
La compagnia assicurativa si porta così al 24,62% rafforzando la sua presa sull’istituto di cui ha espresso questa primavera sette consiglieri su 15, tra cui l’ad Gianni Franco Papa e il presidente Fabio Cerchiai.
La mossa non ha richiesto l’autorizzazione della Bce in quanto per il momento si tratta soltanto di un rafforzamento potenziale, legato appunto a un contratto swap finanziato dalla controllata UnipolSai il 21 giugno siglato «con un primario operatore», mediante proprie risorse di cassa disponibili, agendo da sola.
Unipol, socia anche della Popolare di Sondrio con il 19%, […] ha parlato di «un’interessante opportunità di investimento, in considerazione delle prospettive di rendimento complessivo del titolo Bper». L’azione infatti può correre ancora secondo molti analisti: ieri ha chiuso a 4,8 euro (-2,5%). Unipol però precisa che «non intende acquisire ulteriori azioni di Bper né esercitare il controllo, anche di fatto, sulla banca».
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Resta il fatto che Cimbri alla presentazione dell’opa su UnipolSai era stato molto chiaro: «Stiamo investendo e ci attrezziamo affinché il governo di queste banche rimanga nell’ambito di una sfera di collaborazione con noi anziché finire in altri gruppi bancari o assicurazioni. Faremo le nostre mosse, se dovesse servire. E penso che saranno sufficienti, se dovesse presentarsi il caso».
Secondo indiscrezioni di mercato, ci sarebbero altri soggetti ad avere in mano quote di Bper e che vedrebbero di buon occhio una crescita ordinata della banca. Si fa il nome della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con quote storiche al di sotto dell’1%. Ma il mercato si interroga anche se la mossa di Cimbri non sia stata fatta per un disegno più ampio. […] gli investitori sono concentrati sulle strategie del Mef riguardo al Monte dei Paschi: proprio ieri è scaduto il lock-up per la cessione di ulteriori quote in mano all’azionista pubblico, oggi al 26,7% di Siena. Venderà tutto o, come più probabile, un altro 10%?
[…] il Mef potrebbe decidere di non perdere tempo e vendere subito il 10% sul mercato incassando circa 600 milioni. Lo Stato […] resterebbe il socio di maggior peso e avrebbe tutto il tempo per sondare altre banche. Gli indiziati sono sempre Unicredit, Banco Bpm e Bper-Unipol. Ma prima di qualsiasi matrimonio, Mps potrebbe compiere un’operazione propedeutica. Vale a dire il riacquisto dell’altro 50% di Axa Mps Assicurazioni Vita, un business che dà buona redditività grazie alle commissioni.
E che porterebbe in dote la possibilità di aprire a nuove partnership in ambito assicurativo nel caso si concretizzasse l’opportunità delle nozze. Il riacquisto delle quote di Axa varrebbe 400 milioni. Con 3 miliardi di capitale in eccesso, Mps può permetterselo.
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