Rosario Dimito per “il Messaggero”
L'Autorità Garante della concorrenza e del Mercato (Agcm) accende un faro sulla rete unica, reiterando una posizione più volte manifestata sia nei fatti che negli interventi pubblici, come l'analisi annuale sullo stato della concorrenza.
«Occorre pertanto assicurare che fenomeni di collaborazione o di concentrazione creino effettivamente sinergie, garantendo allo stesso tempo che i mercati rimangano aperti e competitivi», si legge nelle pagine iniziali della relazione sul 2021 dell'Antitrust.
Parlando davanti al Parlamento, ieri il presidente Roberto Rustichelli è tornato ad occuparsi del piano Tim-Open Fiber, senza mai esplicitarlo, ma sottintendendo che una eventuale integrazione debba preservare la competizione e l'apertura dei mercati.
Sembra di capire che se il progetto dovesse andare a buon fine per la disponibilità dei partner coinvolti - cosa che sembra confermata anche dalle ultime dichiarazioni - da parte degli organismi della concorrenza verranno imposti alcuni paletti a tutela della pluralità dei servizi e del mercato.
IL PASSAGGIO-CHIAVE
Per chiarire la posizione, Rustichelli ha aggiunto: «Queste considerazioni hanno ispirato l'Autorità nella valutazione del progetto di sviluppo delle reti fisse di nuova generazione Fibercop», dove in particolare, Piazza Verdi aveva sollecitato alcune remediation tutte recepite, nelle modalità dell'offerta wholesale e nelle relazioni tra i soci della società della rete secondaria.
«La decisione di accettazione degli impegni con cui si è concluso il procedimento è stata ispirata dalla finalità di preservare al massimo la concorrenza infrastrutturale», è il passaggio-chiave del numero uno dell'Authority.
Le perplessità di Agcm sono arrivate nel mezzo di una crisi di governo dall'esito fluido nonostante le molteplici pressioni su Mario Draghi per andare avanti.
LE PRIORITÀ
Per il resto, nella relazione letta da Rustichelli vengono lanciati alcuni messaggi alla politica, dalla necessità di evitare proroghe alla liberalizzazione del mercato dell'energia - secondo lo schema «più concorrenza contro l'inflazione» - a un approccio più votato alle «reali dinamiche concorrenziali».
Non a caso l'invito ad approvare prima possibile il ddl Concorrenza, parcheggiato su un binario accidentato della Commissione Attività produttive della Camera dopo l'ok del Senato a causa delle fibrillazioni attorno al governo.
Rustichelli ha quindi snocciolato i numeri che riepilogano un anno di attività per la tutela della concorrenza. «Occorre concludere il processo di liberalizzazione dei mercati energetici entro i termini previsti, evitando ulteriori proroghe», ha evidenziato il presidente dell'Antitrust, eletto a dicembre 2018.
«L'Autorità - ha proseguito - ha più volte ribadito che i vantaggi della liberalizzazione per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi, potranno pienamente dispiegarsi solo in un contesto di effettiva concorrenza tra gli operatori».
Al contempo, «solo se i consumatori si fanno parte consapevole e attiva nello scegliere le offerte più convenienti nel mercato si possono innescare reali dinamiche concorrenziali». La politica pubblica deve avere una visione aperta del mercato. «La concorrenza - ha ricordato il presidente - affonda le sue radici nei principi della democrazia e della libertà complessiva del sistema».
open fiber 5 ROBERTO RUSTICHELLI.