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Nuvole sulla Lombardia, ma tecnologiche. Stavolta è Amazon Web Services (AWS) a puntare sul cloud con un nuovo investimento miliardario in data center in quel di Milano e dintorni. Capacità computazionale necessaria per il boom dell’Intelligenza Artificiale, che farà comodo all’Italia (il Polo Strategico Nazionale sta finalmente partendo) e anche all’Africa, essendo il cloud più vicino, con Meloni che gongola perché vede riempirsi la scatola del Piano Mattei, e 5.000 posti di lavoro in arrivo.
Amazon è serissima quando si parla di cloud, essendo Amazon Web Services la macchina da soldi dell’azienda di Seattle, che ha deciso di puntare altri 1,2 miliardi di euro sull’Italia per espandere l’infrastruttura cloud, aggiungendosi ai 2 miliardi già previsti per il polo milanese entro il 2029.
La notizia è stata anticipata oggi dal Sole 24 Ore: “Dal 2010, Amazon ha destinato, sottolinea la nota, oltre 20 miliardi di euro alle sue operazioni italiane, ed è al primo posto tra le aziende che hanno creato più posti di lavoro in Italia”.
In Lombardia, epicentro di questa “invasione digitale”, AWS costruirà nuovi data center per offrire potenza computazionale, bassa latenza e intelligenza artificiale alle imprese italiane, strizzando l’occhio alle startup locali e attirando investitori internazionali.
Questo investimento, che potrebbe crescere in modo significativo nei prossimi anni, posiziona l’Italia come uno snodo digitale strategico per il Mediterraneo, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per il cloud e le tecnologie avanzate in Europa.
Come già avvenuto per altri operatori del cloud, Milano e la Lombardia sono state scelte come base per questa nuova espansione, in linea con la scelta di AWS di costruire data center dove infrastrutture digitali avanzate e un’ottima rete di connessione garantiscono capacità computazionale di alta qualità e bassa latenza.
L’investimento di AWS non si limita a servire il mercato italiano, ma guarda anche all’Africa, rendendo l’Italia un supporto essenziale per l’adozione di tecnologie digitali in Africa, in linea con il Piano Mattei per il Mediterraneo voluto dalla premier Meloni.
L’iniziativa è vista con favore dal governo, che vuole rendere il Paese più competitivo e attraente per le grandi multinazionali tecnologiche, dimostrando la capacità dell’Italia di velocizzare l’iter burocratico per progetti di investimento strategici.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha confermato il sostegno del governo alla richiesta di AWS di accelerare le autorizzazioni con una procedura “fast track” grazie al decreto “Asset strategici” del 2023.
adolfo urso - ministero del made in italy
Questa proposta, tuttavia, dovrà passare al vaglio del Consiglio dei Ministri, che deciderà se dichiarare l’investimento come di “interesse strategico nazionale” e consentire così un percorso agevolato. In caso di approvazione, si nominerebbe un commissario straordinario con il compito di coordinare le pratiche amministrative e velocizzare i permessi, bypassando i consueti iter burocratici.
Questo impegno governativo, secondo molti osservatori, rappresenta una prova di credibilità per l’Italia agli occhi degli investitori internazionali. La rapidità con cui verranno affrontate queste pratiche sarà decisiva per dimostrare la volontà dell’Italia di agevolare investimenti di ampia portata e consolidare la sua reputazione come meta attrattiva per progetti tecnologici di rilievo.
L’espansione di AWS in Italia avrà effetti concreti anche sul fronte occupazionale: si stima la creazione di circa 5.500 posti di lavoro lungo la catena di fornitura dei data center, che include ingegneria, costruzione e servizi di manutenzione. In un’ottica più ampia, il settore dei data center potrebbe generare circa 70.000 nuovi posti di lavoro entro il 2028, contribuendo in modo significativo alla crescita dell’economia digitale italiana.
Con AWS che continua a investire e un governo pronto a snellire il processo autorizzativo, l’Italia potrebbe diventare il nuovo polo digitale del Mediterraneo, posizionandosi strategicamente tra Europa e Africa.
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