Sandra Riccio per "Specchio - la Stampa"
Sono leggende con la suola di gomma. Nomi di scarpe da ginnastica come le Air Jordan (Nike), The Pump (Reebok) o Stan Smith (Adidas) a qualcuno evocano soltanto ricordi di gioventù. Per altri invece sono un vero e proprio tesoro.
Da qualche tempo le sneakers, anche quelle usate, sono diventate oggetto da collezione e in alcuni casi rappresentano un investimento che rende molto più dello stipendio di fine mese. A sborsare cifre importanti sono i più giovani, ma nel club degli amanti delle suole stellate ci sono anche manager in carriera e broker di Borsa pronti ad afferrare l'affare da mettere in portafoglio.
Quello che era partito a fine anni '80 come un piccolo mercato di nicchia riservato a irriducibili feticisti del genere, si è trasformato in una vivace categoria del collezionismo a sé stante, proprio come l' arte, le auto d' epoca o i vini pregiati.
«La cosiddetta spinta "hype" è fenomenale e attrae ogni categoria di età e di genere sia maschile che femminile - spiega Antonio Urbano, esperto di investimenti della società svizzera di gestione Abalone Graff -. Come per i principali investimenti alternativi, anche per le sneakers esiste un' offerta scarsa in presenza di una domanda che è in continua espansione. Inoltre si tratta di un oggetto che è facile da conservare e tutti possono costruirsi una propria collezione».
Ad attrarre sono anche le quotazioni salite a livelli record in pochissimo tempo, in alcuni casi più di 200 volte e da un prezzo iniziale accessibile di 100-150 dollari di media. È il caso delle Nike MAG Back to the Future (2016): lanciate sul mercato cinque anni fa in versione limitata sulla scia delle celebrazioni per i 30 anni dell' omonimo film («Ritorno al Futuro»), oggi si scambiano a prezzi record intorno ai 36 mila dollari. Andate a ruba subito, chi le ama le ricorda soprattutto per il meccanismo dell' auto-laccio, invenzione futuristica introdotta nel seque, che le rende ancora più uniche.
Con queste cifre il mondo delle sneakers, un tempo un rifugio underground, si è subito popolato di acquirenti. Secondo un rapporto della banca d' investimento Cowen & Co, negli Stati Uniti il volume del mercato dell' usato ha superato i due miliardi di dollari (nel 2019 valeva un miliardo) e cresce del 20% ogni anno.
air yeezy 1,8 milioni di dollari
Nel frattempo il culto per le sneakers sta facendo scalpore anche in asta: pochi giorni fa le scarpe Air Yeezy di Kanye West all' incanto hanno raggiunto il prezzo più alto di sempre di 1,8 milioni di dollari. Lo scorso dicembre un paio di scarpe da ginnastica in porcellana e pelle, un pezzo unico di Adidas e Meissen, era stato battuto per 126.000 dollari. Qualche mese prima, le Nike Air della leggenda del basket Michael Jordan avevano raggiunto i 560.000 dollari.
Intanto questo settore non è più solo appannaggio dei più noti brand di sportswear, perché anche i marchi del lusso come Louis Vuitton, Dior, Gucci, Versace e Balenciaga hanno iniziato ad assumere direttori creativi e designer specializzati nella creazione di linee di sneakers.
Del fenomeno approfitta anche il portale, StockX, la più grande piattaforma di rivendita online di scarpe sportive, che offre anche il più consultato borsino-bibbia di questo settore. Per i collezionisti è un faro.
Qui si possono trovare, proprio come per le azioni, i prezzi medi di vendita ma anche i volumi scambiati (in pratica il numero di scarpe vendute e rivendute nell' arco di un anno). La società, che ha sede a Detroit, recentemente è stata valutata 3,2 miliardi di dollari e adesso punta alla quotazione in Borsa.
Entrare nel giro dei trader di sneakers non è semplice. Occorre prima di tutto essere sempre informati sui modelli, possibilmente in edizione limitata, che stanno per arrivare sul mercato. I canali da seguire per essere tra i primi (soprattutto nelle vendite online) sono app come Snkrs di Nike, Frenzy di Adidas e StockX.
nikelab milano in coda per un paio di sneakers 2
In questo modo si ottiene però soltanto l' accesso alle raffle, le lotterie che assegnano il diritto a poter acquistare. E poi occorre tenere gli occhi bene aperti, perché le brutte sorprese non mancano. «Gli aspetti chiave a cui fare attenzione sono lo stato di conservazione e il rischio falsi», spiega Urbano.
Molti punti vendita al dettaglio e di re-selling impiegano specialisti interni per contrastare i falsi. Segno che il fenomeno non è da poco. Insomma, per mettere il piede nella scarpa giusta serve attenzione, cura e come in un tutto, un bel po' di fortuna.
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