Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli per “il Fatto quotidiano”
(…) Qualsiasi domanda informatica scritta con questa formula elementare su Google, restituisce tra i primi risultati il sito Aranzulla.it , creato nel lontano 2002 da Salvatore Aranzulla, che di anni ne ha solo 28 (allora ne aveva solo 12) e che con quell' intuizione è diventato la Bibbia vivente sulle tecnologie per milioni di utenti.
Salvatore Aranzulla, non ci dica che per avere successo adesso basta essere smanettoni e aprire un blog.
Non proprio. Mica è stato facile all' inizio.
E allora ci dica, come è partito?
Devo ringraziare mio cugino Giuseppe, che nel 2000 mi prendeva in giro perché lui aveva un computer in casa e io no. Iniziai a fare i capricci coi miei finché, un paio d' anni dopo, non me ne regalarono uno. Non avevo la più pallida idea di come si utilizzasse.
Ha imparato da solo?
Sì, abitavo a Mirabella Imbaccari, nel mezzo della Sicilia, figurarsi se avevo un tecnico a portata di mano. Risolvevo da solo i problemi al mio computer, poi ho iniziato a aiutare i miei compagni di scuola. Si era sparsa la voce e mi portavano a casa loro con la forza.
Sarebbe stata una vita più movimentata.
Quando ho visto che più persone mi facevano le stesse domande ho iniziato a stampare le risposte e a ri-utilizzarle. Avevo una cartellina con tutte le soluzioni ordinate: non ti funziona la stampante? Ecco a te. Vuoi masterizzare un cd? Un altro foglio. Aranzulla.it è iniziato distribuendo a mano le guide.
Quando arriva internet?
Nel 2002, e aprii subito il sito. Funzionava con una connessione lentissima e appena mi disconnettevo spariva dal web. Ogni volta che accendevo la linea sembrava decollasse un aereo.
In casa sapevano di questa sua passione?
Se ne sono accorti quando è arrivata la bolletta: una volta ci chiesero un importo che era tre volte lo stipendio di mio padre. Fu allora che mi tolsero la connessione, mi comprai un cavetto e usavo internet di nascosto ogni volta che i miei uscivano di casa.
Fin qui è un ragazzo come tanti. Cosa ha reso il suo sito una macchina da soldi?
La prima svolta è nel 2008, quando mi iscrissi al servizio Adsense. Ti permette di inserire un codice nel sito e da quel momento Google può vendere pubblicità nel tuo spazio. Non avevo idea di come sarebbe andata, era difficile quantificare, ma ricordo la sorpresa quando arrivò il primo assegno dall' America: era di quasi tremila dollari.
Non sono pochi, ma oggi su che cifre viaggia?
Adesso fatturo più di 3 milioni all' anno. (…)
E quando Aranzulla non sa fare qualcosa, a chi la chiede?
A volte cerco su Google e compare un vecchio articolo del mio sito, dove trovo la soluzione. Altrimenti chiedo ai miei collaboratori: loro sanno tutto.
Niente cambia in fretta quanto le tecnologie. Ci sarà sempre bisogno di un Aranzulla?
Credo di sì, le persone cercano sempre risposte semplici ai problemi di tutti i giorni. Quello che può cambiare sono i contenuti: fino a qualche anno fa scrivevamo soprattutto di computer, adesso c' è gente che non lo usa neanche più e ci dobbiamo occupare di cellulari, assistenti vocali e cose del genere.
Fa parte di una generazione in cui molti hanno fatto fama e soldi col web. Si sente un influencer ?
Io mi baso sui contenuti, non sull' immagine. Ho molti dubbi sulla sostenibilità a lungo termine delle carriere da youtuber e influencer di moda. Hanno un ricavato immediato, ma non apportano un valore aggiunto. E poi operano su piattaforme messe a disposizione da terzi. Dico un paradosso: un giorno Facebook e Instagram possono svegliarsi e decidere di cambiare gli algoritmi o di chiudere il profilo a Chiara Ferragni. Io invece ho un mio sito, posso decidere che farne.
Lei ha solo 28 anni. Idee su che fare da grande? La tv? O magari la politica?
Tutt' altro: ho studiato pasticceria a livello professionale all' Alma di Gualtiero Marchesi. Il mio piatto forte sono le paste di mandorla siciliane, anche se qui a Milano non ho tutta l' attrezzatura per cucinare come vorrei. Ma un giorno chissà, qualche mezza idea ce l' ho.