F. Ch. Per il “Corriere della Sera”
Il prezzo del gas di cui si parla tanto in questo periodo è il prezzo sul «Ttf» (Title Transfer Facility, cioè struttura per il trasferimento dei titoli), un mercato all'ingrosso virtuale (dove non avviene lo scambio fisico della materia prima) che ha sede ad Amsterdam. Su questa piattaforma, dal lunedì al venerdì sono negoziati i prezzi di acquisto e di vendita del gas naturale per diverse scadenze: gli operatori comprano e vendono i contratti «futures». «Il prezzo che si forma sul mercato Ttf - spiega Simona Benedettini, economista dell'energia - è un prezzo future ossia esprime oggi quello che è il valore del gas naturale in un periodo futuro».
Per esempio tra un mese, con scadenza settembre. Il prezzo è quello di incontro tra domanda e offerta. Sul Ttf si trovano contratti con scadenze che arrivano fino a dicembre 2027. Il prezzo a cui erano scambiati ieri i futures con scadenza novembre 2022 era ieri di 269 euro, ma nei prossimi giorni salirà e scenderà in base alla maggiore o minore richiesta. Oggi, per trovare un prezzo del gas sotto 250 bisogna aspettare il contratto con consegna aprile 2023.
Ma perché si guarda all'Olanda? Il Ttf è diventato il mercato di riferimento in Europa perché è un mercato molto «liquido», nel senso che avvengono molti scambi ed è quindi facile trovare un venditore e un compratore. La piazza di Amsterdam è cresciuta perché l'Olanda, che è anche un Paese produttore di metano, per la sua posizione geografica è al centro tra grandi Paesi, quali Germania, Francia, Regno Unito e Italia. Il mercato è liquido anche grazie alla speculazione, che si ha quando un trader opera non allo scopo di comprare il gas, ma di rivendere il contratto a un prezzo superiore. «La speculazione - commenta Benedettini- può spiegare solo in parte i valori elevati . A pesare sono soprattutto le preoccupazioni che il mercato nutre rispetto a una possibile interruzione futura delle forniture di gas russo».