SARÀ LA CORTE COSTITUZIONALE A DOVERSI PRONUNCIARE SULL'A24 E LA A25, LE AUTOSTRADE CHE COLLEGANO ROMA E L'ABRUZZO, IN PARTICOLARE SUL BRACCIO DI FERRO CHE OPPONE LO STATO ALLA FAMIGLIA TOTO. A QUASI SETTE MESI DALLA REVOCA DELLA CONCESSIONE, È IL TAR DEL LAZIO A RIMANDARE LA PALLA ALLA CONSULTA CHE DOVRÀ VALUTARE SE IL DECRETO DI REVOCA SIA LECITO SUL PIANO COSTITUZIONALE. IL SOSPETTO È CHE CONTRASTI CON LE NORME SULLA DECRETAZIONE D'URGENZA E SULLA RAGIONEVOLEZZA DELLA AZIONE AMMINISTRATIVA…

-

Condividi questo articolo


Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

CARLO TOTO CARLO TOTO

La Corte costituzionale si pronuncerà sull'A24 e la A25, le autostrade che collegano Roma e l'Abruzzo, in particolare sul braccio di ferro che oppone lo Stato alla famiglia Toto. A quasi sette mesi dalla revoca della concessione, è il Tar del Lazio a rimandare la palla alla Consulta.

 

Valuterà se il decreto di revoca - poi convertito in legge - sia lecito sul piano costituzionale. Il sospetto è che contrasti con le norme della Carta sulla decretazione d'urgenza e sulla ragionevolezza della azione amministrativa. Il Tar dubita della legittimità del ricorso al decreto. A suo parere, il caso non imponeva uno strumento così urgente.

 

AUTOSTRADA A24 AUTOSTRADA A24

I "presupposti" - nella vicenda A24 e A25 - non sono "comparabili" a quelli che si determinarono a Genova, dopo "il crollo del ponte Morandi". Sempre il Tar sospetta che il decreto-legge, poi convertito in legge ordinaria, abbia tarpato le ali ai giudici amministrativi. È vero il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato si sono pronunciati sulla revoca. In cuor loro, però, i giudici amministrativi sapevano di avere di fronte una legge primaria, verso la quale il giudice amministrativo (del Tar, del Consiglio di Stato) non ha la forza di esercitare le sue prerogative.

tratto urbano a24 1 tratto urbano a24 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…