SARÒ FRANCO (DANIELE) - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA STOPPA LE RICHIESTE AGGIUNTIVE DEI PARTITI SUL DECRETO SOSTEGNI BIS: NON SOLO “PER RAGIONE DI TEMPI”, MA ANCHE PERCHÉ IL PARLAMENTO AVRÀ A DISPOSIZIONE UN FONDO DI 800 MILIONI PER MIGLIORIE E AGGIUNTE - IN TOTALE IL PACCHETTO VALE 18 MILIARDI, DI CUI CINQUE PER L’OCCUPAZIONE, PER ACCOMPAGNARE IL PASSAGGIO TRA LA FINE DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E LA RIPRESA…

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Paolo Baroni per “La Stampa”

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

Ci sono più aiuti a chi ha bisogno, le tante famiglie disagiate ed i soggetti più fragili, e anche più contributi a fondo perduto per le imprese nel nuovo decreto Sostegni da 40 miliardi che il governo sta preparando. Incassata alla Camera la fiducia sul «Sostegni 1» (472 sì, 49 no e 2 astenuti), decreto che entro oggi diventerà legge dello Stato distribuendo in tutto 32 miliardi, il governo si appresta a varare domani un nuovo pacchetto di interventi.

 

MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA

Vertice con Franco Ieri mattina, all' ora di pranzo, il ministro dell' Economia Daniele Franco ha fatto il punto coi rappresentanti della maggioranza per sistemare gli ultimi dettagli del «Sostegni 2», anche alla luce della nuova scalettatura delle riaperture decisa lunedì sera dal Consiglio dei ministri. Molte le richieste aggiuntive arrivate dai partiti rispetto all' impianto iniziale che però difficilmente, «per ragione di tempi», a questo punto potranno essere accolte.

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

Una scelta, questa, che ieri ha creato qualche malumore tra le varie delegazioni ma che però, salvo sorprese, non dovrebbe produrre altri ritardi nel varo del provvedimento. Anche perché Franco ha assicurato che il Parlamento, anche questa volta, avrà a disposizione un fondo da circa 800 milioni per introdurre migliorie ed aggiungere altre misure.

 

Lo schema essenziale del nuovo decreto resta confermato, a partire dai 18 miliardi che in totale, con un sistema in due tempi, verranno destinati ai contributi a fondo perduto a favore di imprese e partite Iva che hanno subito perdite di fatturato a causa del Covid.

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

Vengono poi rafforzati i sostegni alle famiglie, ed in particolare il reddito di emergenza viene prorogato sino a settembre, e soprattutto per accompagnare il passaggio tra la fine del blocco dei licenziamenti e la ripresa prende corpo il pacchetto di misure a favore del lavoro proposto dal ministro Orlando che, anche se le stime non sono definitive, dovrebbe valere all' incirca 4-5 miliardi di euro.

 

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Ci sono nuovi aiuti ai Comuni, compresi quelli per evitare il default di 800 amministrazioni, mentre nel campo della sanità e della lotta alla pandemia vengono stanziati 500 milioni di euro per ridurre le liste di attesa negli ospedali, mentre un altro miliardo e mezzo di euro viene messo a disposizione del commissario straordinario Figliuolo per vaccini e spese legate alla logistica.

 

Proroga per prestiti e mutui

 Tra le altre misure destinate alle imprese viene confermato il pacchetto di proroghe per le moratorie sui prestiti e le garanzie sulla liquidità (Sace, Fondo di garanzia pmi, Simest), le agevolazioni per gli investimenti in start up. Ancora in forse invece lo slittamento a giugno della moratoria che sino ad oggi ha tenuto ferme 35 milioni di cartelle esattoriali, per ora garantita solamente sino al 31 maggio.

 

Di contro è invece confermato il rinvio al 2022 della plastic tax. Gli ultimi nodi Altri temi oggetto di riflessione nelle prossime ore i fondi per garantire l' operatività di Alitalia, in attesa che Bruxelles dia l' ok al decollo della nuova Ita, a cui a sua volta si pensa di destinare 800 milioni, come pure gli incentivi a favore delle fusioni bancarie.

 

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Nulla da fare, invece, per il «superbonus» per le aziende legato alla possibilità di cedere il credito di imposta 4.0. Su questa misura, prima inserita e poi stralciata dal Sostegni 1 - perché secondo Eurostat come era stata proposta produrrebbe pesanti ripercussioni sul debito pubblico - è infatti ancora in corso il confronto con Bruxelles e nonostante il pressing dei 5 Stelle non entrerà nel nuovo decreto. Almeno in partenza.

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