Estratto delll’articolo di Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
Alla fine di luglio altre otto aziende straniere hanno lasciato il mercato della Russia, […] portando a 262 il numero totale delle aziende scappate dal regime di Putin dall'inizio dell'invasione su larga scala in Ucraina. E in effetti, le aziende che più esitano a scappare, più rischiano.
«Anche se un'azienda ha perso molti soldi lasciando la Russia, chi resta rischia perdite molto più ingenti», ha spiegato al Financial Times Nabi Abdullaev, della società di consulenza strategica Control Risks.
rubli in fiamme a mosca immagine creata con midjourney
Secondo Ft, dai bilanci 2023 di 600 gruppi europei viene fuori che 176 società europee hanno registrato svalutazioni di attività, oneri legati ai cambi e altre perdite (in seguito alla vendita, alla chiusura o alla riduzione delle attività russe) pari a 100 miliardi di euro. Le utilities hanno perso 14,7 miliardi di euro. Sono quelle che hanno perso di più.
Le società industriali, comprese le case automobilistiche, 13,6 miliardi di euro. Banche, assicurazioni e società di investimento hanno avuto 17,5 miliardi di euro di svalutazioni e altri oneri. Anche se per le banche […], il discorso è più complesso.
[…] A marzo 2022, secondo Kse, in Russia operavano 52 banche a capitale straniero. Nell'ultimo anno e mezzo, solo 13 istituti bancari hanno lasciato completamente il mercato russo. La guerra non ha spaventato molte banche. E le ragioni sono che qualcuno riesce comunque a guadagnare. Certamente le banche non europee.
Grandi operatori […] hanno sospeso le loro attività. Rimangono però in Russia Raiffeisen Bank, UniCredit Group, OTP Bank, Credit Europe Bank, istituti come Bank of China, China Construction Bank, ICBC Bank, Agricultural Bank of China, Mizuho Bank e KEB HNB Bank.
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E il profitto totale degli istituti di credito a controllo estero ha superato i 211 miliardi di rubli nel 2022. In un contesto di contrazione del portafoglio prestiti, le banche estere hanno aumentato la raccolta di fondi, soprattutto da parte delle imprese. E, ripetiamo, soprattutto quelle non europee.
Certo è che più del 50 per cento delle 1.871 entità europee presenti in Russia prima della guerra sono ancora attive nel Paese […]. Tuttavia le aziende europee per lo più ci stanno perdendo. TotalEnergies per un totale di 14,8 miliardi di dollari (e deve ancora svalutare la sua partecipazione del 20% nel gasdotto Yamal LNG). Shell ha perduto 4,1 miliardi di dollari. La norvegese Equinor e l'austriaca OMV, rispettivamente, 1 e 2,5 miliardi di euro.
Société Générale ha ceduto tardi, nell'aprile 2022, e a quel punto ha dovuto vendere a Rosbank, e ha ceduto le sue attività assicurative a Vladimir Potanin, oligarca super putiniano, perdendoci 3,1 miliardi di euro. Ma solo poche delle 45 banche occidentali con filiali russe sono uscite dal Paese. Raiffeisen, ancora la più grande banca occidentale nel Paese, ha subito svalutazioni per 1 miliardo di euro.
UniCredit, che sta cercando un acquirente in loco, ha perduto secondo i calcoli del Financial Times 1,3 miliardi di euro, mentre Intesa San Paolo 1,4 miliardi di euro. Secondo l'economista Anna Vlasyuk, restare in a Russia per i capitali europei è una scommessa. Si rischia persino che una banca finisca, come Danone, a qualche parente di Kadyrov.
La situazione è complicata dal fatto che la posizione finanziaria della Russia peggiora molto […]: si stima che circa 318 miliardi di dollari delle riserve russe pre-invasione (che erano pari a 634 miliardi di dollari) siano ora immobilizzati a causa delle sanzioni (la cosiddetta "sanzione Draghi"). [….] In pratica le aziende europee che restano a Mosca rischiano di essere espropriate come se già fossero asset nazionali di Putin.
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