Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
A 15 mesi dalla scomparsa del fondatore di Essilux non si è ancora chiusa l’eredità di Leonardo Del Vecchio. Un lascito grande e complesso che non vede d’accordo la compagine di azionisti, otto in tutto, che si dividono una quota del 12,5% a testa della cassaforte Delfin, ciascuna del valore di circa 4 miliardi.
Il confronto in atto tra i fratelli Luca, Clemente e Paola, che hanno accettato l’eredità con benefico di inventario, e il resto dei soci, si è intensificato la scorsa settimana, proprio nei giorni in cui il board di Delfin e il presidente Francesco Milleri stanno finalizzando la lista da depositare in vista del rinnovo del cda di Mediobanca di cui la holding lussemburghese è il primo singolo azionista con il 19,8%. Un momento delicato che richiederebbe la compattezza degli intenti.
FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO
La scorsa settimana si è svolto un nuovo passaggio chiave nell’ambito della successione. A Milano avrebbe avuto luogo la prima udienza di mediazione tra gli eredi di Del Vecchio che hanno accettato l’eredità con riserva e Milleri […], la cui intenzione sarebbe di impugnare quella decisione. È una mediazione obbligatoria che un soggetto è tenuto ad attivare, se intende agire successivamente in giudizio per la tutela dei diritti. L’incontro non ha dato gli esiti sperati, quindi è possibile che prima di Natale l’impugnativa di Milleri abbia esecuzione.
[…] se non venisse confermata la validità dell’accettazione con riserva dei tre fratelli, toccherebbe loro pagare le tasse anche per i legatari, dal momento che con l’accettazione con riserva i tre figli rispondono soltanto per quello che hanno ricevuto.
Insomma Luca, Clemente e Paola sarebbero tenuti a contribuire al pagamento delle imposte anche per Milleri, cui Del Vecchio ha lasciato in eredità un pacchetto di 2,1 milioni di azioni Essilux a testimonianza della fiducia e dell’apprezzamento del lavoro svolto dal manager per fare crescere la società.
Il legato che riguarda Milleri è stato peraltro già eseguito per 400 mila azioni e su queste il manager avrebbe già personalmente pagato le tasse in Francia, al 60%, e in Italia all’8%. Lo stesso ragionamento vale anche per la vedova Nicoletta Zampillo, legataria, alla quale Del Vecchio ha destinato ville e appartamenti.
Il Cavalier Del Vecchio teneva all’unità e alla condivisione dei soci familiari ma era convinto che la rotta strategica dovesse essere affidata a Milleri e al board. A questa situazione si aggiunge anche il fatto che i disaccordi avrebbero fatto scattare l’attenzione dell’Agenzia francese delle Entrate che, come scrive il Giornale , avrebbe acceso un faro sull’ultima residenza di Del Vecchio che potrebbe essere stata a Beaulieu-Sur-Mer, in Costa Azzurra dove possedeva villa “La Leonina”, anche se Del Vecchio risultava residente a Milano, secondo ambienti vicini a Delfin. Se questo venisse provato, ci sarebbe un aggravio fiscale per gli otto eredi di Del Vecchio perché le tasse di successione in Francia possono arrivare a un prelievo del 60%. […]
TESTAMENTO DI LEONARDO DEL VECCHIO FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO LEONARDO DEL VECCHIO FOTOGRAFATO DA RENE BURRI Leonardo del Vecchio IL PALAZZO DI LEONARDO DEL VECCHIO SU LUNGOTEVERE MARZIO, A ROMA ROCCO BASILICO E LEONARDO MARIA DEL VECCHIO FRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOK