Cashback di Natale: i 150 euro andranno solo a 1 italiano su 3? Uno su tre di quelli che si sono registrati sulla app Io, naturalmente. Ma com’è possibile? E’ possibile perché si sono iscritte più persone del previsto. E, se tutti raggiungessero la quota per il rimborso (1500 euro entro il 31 dicembre), non basterebbero i soldi stanziati per la prima tranche.
Facciamo un po’ di conti. I soldi stanziati per il Cashback di Natale sono 227,9 milioni. Alla piattaforma si sono iscritti finora circa 4,2 milioni di persone. Se tutti questi 4,2 milioni spendessero 1500 euro entro dicembre avrebbero diritto a un rimborso di 150 euro a febbraio. Quindi, rispetto ai circa 228 milioni, mancherebbero circa 400 milioni per rimbarsare tutti. Cioè quasi il triplo dei soldi che sono in cassa.
Ma c’è un’altra possibilità, ancora peggiore per chi partecipa. Se i fondi per i rimborsi non dovessero bastare, il rimborso può essere ridotto fino all’importo che garantisca la copertura totale. In questo caso, numeri alla mano, se non arrivassero nuove risorse il rischio è di vedersi rimborsati solo 50 euro.
Insomma, si rischia un altro ingorgo stile Bonus Bici: in quel caso il click day riscosse un tale successo da mandare in tilt il sistema informatico. Di conseguenza funzionò come spesso accade in Italia: chi prima arriva meglio alloggia.
Come funziona il cashback di Natale?
Bisogna scaricare una app (la più famosa è Io ma ce ne sono altre che consentono pagamenti elettronici). Poi agganciare a questa app una carta di credito, bancomat o prepagata. Aggiungere l’Iban per i rimborsi. Dopodiché, bisogna effettuare 10 transazioni dall’8 al 31 dicembre. Lo Stato rimborserà il 10% del totale delle transazioni.
Esempio: se spendo 1000 euro mi ridarà 100 euro. C’è un tetto, che è di 1500 euro a persona. Per un rimborso di 150 euro pro capite.
Da gennaio entrerà in vigore anche il super cashback. Cioè una sorta di premio da 1.500 euro che verrà riconosciuto ai primi 100 mila utenti che nel corso di ogni semestre avranno totalizzato il numero più alto di operazioni di pagamento con strumenti elettronici.
Cashback: i 150 euro possono diventare 50 euro?
Del resto, come spiega Massimiliano Jattoni dell’Asen sul Corriere della Sera, lo stesso regolamento sul cashback (decreto n. 156, del 24 novembre 2020) mette le mani avanti: “Qualora la predetta risorsa finanziaria non consenta il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto”.
Tradotto: rimborso diminuito fino a raggiungere un importo adeguato ai soldi stanziati per le coperture. Un rischio concreto, dato che lunedì 14 dicembre Palazzo Chigi ha fatto sapere che “i cittadini iscritti al Cashback al momento, ammontano a 4.456.597. Il totale transazioni elaborate (già acquisite dal sistema e visualizzabili dai partecipanti) è invece pari a 4.257.342″. E che l’importo “totale del Cashback maturato dai partecipanti è pari a 17.302.448 euro mentre i cittadini con almeno 10 transazioni (che già hanno diritto al rimborso dell’Extra Cashback di Natale) sono 151.218″.
GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO IN CONFERENZA STAMPA
Troveranno i soldi? Sempre la presidenza del Consiglio dei Ministri ha precisato che “il cashback relativo al periodo sperimentale di dicembre viene pagato nel 2021, così come il primo semestre del 2021. Per entrambi questi periodi lo stanziamento complessivo è di 1.750 milioni. Quindi ci sono tutte le risorse necessarie”. Speriamo.
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