Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”
Più dazi sulle auto di grossa cilindrata. Lo spauracchio tanto temuto dall'Unione europea nella nuova contesa commerciale con la Cina inizia a stagliarsi all'orizzonte. Ieri, il ministero del Commercio di Pechino ha tenuto una riunione coi rappresentanti dell'industria automobilistica nazionale per discutere l'innalzamento delle tariffe dal 15 al 25% per le importazioni di veicoli europei con motori da 2,5 litri o più.
Dopo l'avvio dell'indagine sui prodotti lattiero-caseari di diversi Paesi (Italia compresa), è il secondo atto della ritorsione dopo che la Commissione europea ha confermato l'intenzione di imporre dazi aggiuntivi ai veicoli elettrici cinesi. […]
DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI
In ballo c'è infatti un settore in cui il mercato cinese pesa tantissimo. Nel 2023, i Paesi del blocco hanno esportato 196 mila unità in Cina, con un aumento dell'11%. A tremare è soprattutto la Germania, che nonostante il calo dei primi mesi del 2024, quest'anno ha già esportato veicoli a grossa cilindrata per 1,2 miliardi di dollari. Il gigante asiatico rappresenta circa il 30% delle vendite delle case automobilistiche tedesche, in primis Mercedes-Benz e Porsche. Non a caso, quello di Berlino è il governo più contrario ai dazi definitivi contro i veicoli elettrici cinesi. […] Attenta anche la Slovacchia, secondo fornitore Ue.
La Cina è convinta di avere il coltello dalla parte del manico. D'altronde, le spedizioni europee verso la Repubblica Popolare hanno toccato nel 2023 un controvalore di 19,4 miliardi di euro, mentre Pechino ha esportato 9,7 miliardi di euro di e-car in Ue.
guerra commerciale europa cina
[…] Proprio ieri, l'International Trade Center ha reso noto che i veicoli cinesi hanno quadruplicato le vendite in America Latina: dai 2,2 miliardi di dollari del 2019 si è passati agli 8,5 miliardi del 2023. I media statali criticano il "protezionismo" dell'Ue e pronosticano che alla fine si rivelerà un boomerang: «I produttori europei non sono in grado di eguagliare il vantaggio di costo dei marchi cinesi, che hanno già realizzato economie di scala e catene di fornitura integrate», scrive il tabloid nazionalista Global Times. «I dazi incoraggerebbero le case cinesi a costruire impianti di produzione in Europa» per aggirare le tariffe.
BYD sta già costruendo una fabbrica in Ungheria, Dongfeng (che non è nella lista dei produttori colpiti dalle tariffe aggiuntive) potrebbe farlo in Italia. Senza contare che i profitti europei di BYD sono superiori del 45% rispetto a quelli cinesi, il che significa che il mercato rimarrebbe attrattivo anche con le nuove tariffe. […]
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