A SORPRESA L'ECONOMIA DEL GIAPPONE ENTRA IN RECESSIONE TECNICA, A FRONTE DI CONSUMI INTERNI CHE CONTINUANO A RIMANERE DEBOLI. NEL PERIODO TRA OTTOBRE E DICEMBRE IL PIL HA REGISTRATO UNA CONTRAZIONE DELLO 0,1%, DAL -0,7% DEL TRIMESTRE PRECEDENTE, E BEN AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE DEGLI ANALISTI, CHE PREVEDEVANO UN AUMENTO DELLO 0,4% - TOKYO VIENE SORPASSATA DALLA GERMANIA, CHE DIVENTA LA TERZA ECONOMIA MONDIALE DIETRO A STATI UNITI E CINA…

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tifosa giapponese tifosa giapponese

(ANSA) - TOKYO, 15 FEB - A sorpresa l'economia del Giappone entra in recessione tecnica, a fronte di consumi interni che continuano a rimanere deboli. Nel periodo tra ottobre e dicembre il Pil ha registrato una contrazione dello 0,1%, dal -0,7% del trimestre precedente, e ben al di sotto delle aspettative degli analisti, che prevedevano un aumento dello 0,4%. Su base tendenziale il prodotto interno lordo ha visto una flessione dello 0,4%. In base ai dati odierni il Paese del Sol Levante cede il terzo gradino del podio su scala globale e si vede sorpassare dalla Germania, che diventa la terza economia mondiale dietro a Stati Uniti e Cina.

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Il Pil nominale del Giappone su base annuale - che tiene conto dei prezzi correnti - si è assestato a 591.048 miliardi di yen, equivalenti a 4.210 miliardi di dollari, rispetto al valore aggregato di 4.460 miliardi prodotti dalla Germania. Nel quarto trimestre, la spesa per consumi - che compone oltre la metà del prodotto interno lordo - ha evidenziato un calo dello 0,2%, a dispetto di una crescita prevista dello 0,1%, mentre gli investimenti aziendali registrano una flessione dello 0,1%.

 

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Nel breve e medio termine gli analisti si mostrano cauti sulla prevista inversione di tendenza della politica monetaria accomodante, fin qui adottata dalla Banca centrale del Giappone (Boj), a fronte dell'insufficiente adeguamento dei salari, come auspicato dall'esecutivo e dallo stesso governatore dell'istituto, Kazuo Ueda. Per il trimestre in corso gli economisti prevedono un ulteriore frenata dell'espansione, come conseguenza del rallentamento globale della crescita, dei consumi ancora fiacchi e dell'impatto del terremoto verificatosi nel centro-ovest del Giappone a inizio anno.

 

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