1 – GRATTACIELI, CALCIO E MONTAGNE DI DEBITI L’ULTIMO BLUFF DI MR. EVERGRANDE
Estratto dell'articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
HUI KA YAN - PRESIDENTE DI EVERGRANDE
Non si vede e non si sente da tempo il fondatore di Evergrande, uomo con ottime connessioni nel Partito comunista e protagonista di uno sprofondo rosso che ha sconvolto l’industria immobiliare cinese e fa tremare la seconda economia del mondo. Il silenzio, secondo informazioni passate all’agenzia Bloomberg , è dovuto al fatto che il presidente Xu Jiayin (noto anche con il suo nome cantonese Hui Ka Yan) è «sotto sorveglianza domiciliare» della polizia. Xu/Hui è stato prelevato all’inizio di settembre e portato in un luogo segreto, dicono le fonti.
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HUI KA YAN - PRESIDENTE DI EVERGRANDE
La situazione dell’ex re delle costruzioni, che fino al 2017 aveva una fortuna personale di 42 miliardi di dollari (oggi ridotta a un paio), segnala che le autorità cinesi sono passate alla fase della resa dei conti per il crac di Evergrande, indebitata per almeno 327 miliardi di dollari.
Per anni il gioco di equilibrismo industriale prevedeva che il colosso continuasse ad aprire cantieri, vendesse case sotto costo e così rifinanziasse i suoi debiti. La Cina così si è riempita di milioni di nuove case rimaste vuote, di città fantasma.
IL CRAC EVERGRANDE - VIGNETTA BY GIANNELLI
Tutto bene fino a quando Xi Jinping nel 2017 proclamò che «la casa serve per viverci, non per speculare». Ma ancora a luglio 2021 il grande palazzinaro era sul podio di Piazza Tienanmen tra gli ospiti per il centenario del Partito. Poco dopo la bolla immobiliare esplose. Improvvisamente Evergrande non ha più avuto credito dalle banche, si è trovata con i cantieri bloccati e un debito mostruoso (stessa storia per decine di altri gruppi del mattone).
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La storia di Xu Jiayin, 64 anni, è lo specchio della corsa cinese verso la prosperità, cominciata negli Anni 80. Deng Xiaoping, aprendo la Cina all’economia di mercato, aveva annunciato che alcuni compagni si sarebbero arricchiti per primi «perché anche arricchirsi è glorioso».
Xu è nato nel 1958 in campagna, da una famiglia poverissima: «Mangiavamo solo patate dolci e pane, i vestiti erano stracci con le toppe. Sognavo di trovare un lavoro in fabbrica e mangiare meglio». Il diciottenne Xu ottenne una borsa di studio per l’università, ingegneria metallurgica: «Devo tutto al Partito comunista che mi ha permesso di studiare», raccontava nel 2017, al picco della sua fortuna di capitalista d’assalto con la benedizione del Partito.
Nel 1996 l’ingegnere fondò a Guangzhou (Canton) l’azienda di costruzioni Hengda, che presto ribattezzò Evergrande, mezzo inglese e mezzo italiano per dire «Grande per sempre». Servivano case per gli operai che migravano in massa nelle città e l’ex ragazzo di campagna si impose come il re dei costruttori di Guangzhou: fu allora che si meritò anche il nome in cantonese: Hui Ka Yan.
Unico svago noto: giocava a poker con altri miliardari, per il resto faceva vita ritirata. Finché nel 2010 si è tolto lo sfizio di costruire anche il club calcistico Evergrande Guangzhou, spendendo centinaia di milioni per giocatori e allenatori importati (il football piaceva a Xi).
Un segno della fitta trama di relazioni (nate al tavolo del poker) arriva nel 2014, quando vende metà della squadra a Jack Ma per 200 milioni di dollari. Il genio di Alibaba raccontò: «Ero un po’ ubriaco, ho incontrato il mio amico Xu che mi ha proposto l’affare e gli ho staccato un assegno». Investimento da ubriachi: anche la bolla del pallone si è sgonfiata in Cina.
2 – CADE IL PRESIDENTE DI EVERGRANDE SECONDO UOMO PIÙ RICCO IN ASIA SORVEGLIATO IN UN LUOGO SEGRETO
Estratto dell'articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”
HUI KA YAN - FONDATORE DI EVERGRANDE
Il titolo crolla in Borsa (-19% ieri), il piano di ristrutturazione del debito è bloccato, lo spettro della liquidazione è dietro l’angolo. E ora pure il presidente messo “sotto sorveglianza”. Non si fermano i guai per Evergrande, il colosso del mattone più indebitato al mondo schiacciato da 327 miliardi di dollari di passività.
[…] Non è chiaro il motivo per cui Hui sia sotto la cosiddetta “sorveglianza residenziale”: non una detenzione formale o un arresto e non significa che Hui sarà accusato di un crimine. Ma non potrà incontrare o comunicare con altre persone senza autorizzazione, ritirati passaporti e carte di identità.
Venerdì scorso Evergrande ha cancellato all’ultimo minuto una riunione con i creditori, ha dichiarato di non essere in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni e due giorni fa ha mancato il pagamento dei bond onshore da 547 milioni di dollari. L’ex Ceo e l’ex Cfo sono stati arrestati a inizio settimana, così come altri manager.
Ex seconda persona più ricca di tutta l’Asia, il patrimonio netto di Hui è crollato da 42 miliardi di dollari nel 2017 agli attuali 1,8. Nella biografia del suo fondatore, soprannominato simpaticamente dai cinesi, “il cintura” c’è la parabola che ha vissuto il capitalismo cinese negli ultimi anni, da Deng a Xi.
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Le giuste connessioni politiche non gli sono mai mancate. È in ottimi rapporti con il fratello dell’ex premier Wen Jiabao, che acquistò il 16% delle azioni della Evergrande nel 2001. È uno di famiglia per Zeng Qinghong, ex vicepresidente della Repubblica. […]
HUI KA YAN - FONDATORE DI EVERGRANDE
Nel 2012, per sfoggiare tutta la sua ricchezza molto poco socialista, si presentò all’Assemblea nazionale del popolo con una cintura di Hermès: dorata. Eccolo qui il soprannome. Ma gli anni sulla cresta dell’onda sono finiti con l’arrivo di Xi al potere, proprio nel 2012, e il lancio della sua mega campagna anticorruzione.
Lo schema per anni era stato sempre lo stesso: comprare terreni a buon mercato, farsi pagare, spesso, tutto e in anticipo dai futuri inquilini attirati dagli ottimi sconti e poi iniziare a costruire, pagando i fornitori a debito con obbligazioni.
Un circolo vizioso bloccato dalla stretta di Xi: sul prezzo dei terreni bloccati e limiti sui prestiti imposti per mettere un freno ai debiti delle compagnie immobiliari. A Hui non è bastato essere fedele membro del partito da 30 anni. Ora il tempo dell’isolamento.
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