Estratto dell’articolo di Rosario Dimito per “il Messaggero”
credit suisse crollo del titolo in borsa
Il Credit Suisse deve essere salvato già nel fine settimana. Per rilevarlo, tutto o in parte, in pole position c'è l'altro colosso elvetico, Ubs. […] Non è […] bastato l'intervento della banca centrale di Berna che giovedì ha messo a disposizione del Credit Suisse 50 miliardi di franchi svizzeri per far fronte alla fuga dei depositi. Anzi, è possibile che sia in arrivo una nuova importante iniezione. L'obiettivo prioritario però resta il nuovo assetto dell'istituto.
TERAPIA D'URTO
MEME SUL CROLLO IN BORSA DI CREDIT SUISSE
Va detto che il termine di lunedì potrebbe non essere rispettato in quanto ci sono troppi ostacoli sul percorso: uno dei principali potrebbe essere la posizione della Saudi National Bank di Gedda, primo azionista con il 10% del Credit Suisse.
Qualche giorno fa il suo passo indietro a partecipare a un eventuale aumento di capitale ha provocato il crollo del titolo fino al massimo del 40%; tuttavia, i colloqui serrati tra la Bce e il vertice della banca araba intercorsi per tutta la giornata di ieri, avrebbero fatto emergere la disponibilità dell'azionista a non tirarsi completamente indietro, perché Francoforte si sarebbe impegnata a intervenire sulle autorità bancarie svizzere per ammorbidire la norma che vede nel 10% il limite alle partecipazione di soggetti esteri che non intendono adeguarsi alla stringente normativa locale.
In cambio, la più grande banca commerciale saudita […] avrebbe chiesto alla Bce di intervenire su Berna affinché insista con la terapia d'urto praticando un secondo prestito di 50 miliardi onde mettere il Credit nelle condizioni di meglio rassicurare il mercato in attesa che ritrovi la stabilità.
[…] Da ieri sera, sul tavolo del Supervisory board di Francoforte ci sarebbe anche lo spacchettamento di Credit Suisse in tre soggetti: 1) il core business domestico pari a meno di un terzo dell'attivo, comprendente gli asset commerciali e la banca private rimarrebbero come legal entity quotata con l'attuale marchio; 2) la parte private banking internazionale (circa 400 miliardi di asset) verrebbe messa in vendita in blocco: gli acquirenti potrebbero essere Ubs (che secondo il Financial Times potrebbe anche rilevare l'intero gruppo, con la benedizione delle autorità svizzere), Morgan Stanley, JpMorgan.
L'alternativa sarebbe una cessione per regioni: Europa, Medio Oriente, Africa, e in tal caso potrebbero partecipare all'asta molti pretendenti, anche europei. Infine, 3) costituirebbe unità a sé l'investment bank, ribattezzata First Boston da quotare a Wall Street. […]
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