STATI UNITI VS GERMANIA, SENZA ESCLUSIONI DI COLPI - L’INCHIESTA SUI TEST DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE TEDESCHE SU CAVIE UMANE E’ DEL “NEW YORK TIMES”, A CONFERMA DELLA GUERRA SOTTERRANEA TRA WASHINGTON E BERLINO - LA STANGATA A MICROSOFT, LA MULTONA A DEUTSCHE BANK, IL CASO VOLKSWAGEN, GLI ATTACCHI AI COLOSSI DEL WEB...

-

Condividi questo articolo


Marco Ventura per “il Messaggero”

 

macron merkel trump macron merkel trump

Lo scoop sul secondo Dieselgate, quello sulle sperimentazioni dei gas di scarico di automobili tedesche su scimmie e cavie umane, è targato New York Times. E ancora una volta i guai per l'industria delle automobili tedesca parte da rivelazioni oltreoceano. Indizio di una guerra che passa attraverso i media e sì, lo spionaggio.

 

E si traduce agli occhi della pubblica opinione nel duello tra leader attenti all'interesse nazionale come Donald Trump e Angela Merkel. Nulla di personale. Trump, stuzzicato sui difficili rapporti con la cancelliera, coniò una delle sue battute dicendo che con lei aveva in comune l'essere stato intercettato da Obama. Uno dei tre cellulari della Merkel non protetto da sistemi di decrittazione, fu violato dalla NSA come spiattellato da Snowden.

 

donald trump angela merkel donald trump angela merkel

Nel mondo globalizzato, frammentato e aperto all'ingresso sulla scena mondiale di nuovi attori asiatici, Stati Uniti e Germania sono svincolati dal legame fondato sulla storia dell'Occidente. Trump e l'America vedono nella fusione degli interessi euro-asiatici una minaccia. Le guerre, come teorizzato da un analista schietto qual è Eduard Luttwak, si combattono ormai non tra soldati ma tra funzionari e colletti bianchi. Guerre commerciali più toste di quelle con baionette o tank.

 

LE SANZIONI

Al 2004 risale la multa di 497 milioni di euro, sotto il commissario europeo Mario Monti, a Microsoft per abuso di posizione dominante. Al 2013 le rivelazioni sulla Merkel ascoltata dai tecnici della NSA (in seguito i tedeschi avrebbero ripagato con la stessa moneta, intercettando Kerry e la Clinton). Nell'aprile 2015 la Deutsche Bank è condannata a pagare 2.5 miliardi di dollari alle istituzioni di controllo USA, per la manipolazione dei tassi Libor e Euribor.

angela merkel donald trump angela merkel donald trump

 

A settembre, sanzione da 14.7 miliardi di dollari dell'agenzia americana di protezione ambientale, EPA, alla Volkswagen per il taroccamento degli esperimenti sugli scarichi (Dieselgate n.1). Il 2015 è l'anno del caso safe harbour, porto sicuro, l'accordo che fino a allora aveva regolato i rapporti tra la UE e i colossi del web Facebook e Google.

 

Una sentenza clamorosa della Corte di giustizia europea, forse il vero innesco del deterioramento dei rapporti tra le due coste dell'Atlantico, stabilisce che per le aziende Big Tech non è più scontata la possibilità di accumulare dati sui cittadini europei nei server americani. Botta micidiale per gli interessi economici statunitensi.

MERKEL TRUMP MERKEL TRUMP

 

A fine 2016, altra stangata da 7.7 miliardi di dollari in USA per i titoli tossici della Deutsche Bank legati ai mutui subprime. Con l'arrivo di Trump alla Casa Bianca le preoccupazioni riguardo alla Germania vengono alla luce. Plasticamente. I due, Trump e Merkel, non si stringono neppure la mano nel bilaterale a Washington.

 

Da non sottovalutare che con l'entrata in vigore dell'Euro, l'export della Germania è più che raddoppiato (da 500 a 1200 miliardi di euro) e il surplus commerciale cresciuto di 5 volte, a 252 miliardi di euro nel 2016 (di qui anche la deflazione nell'Eurozona). È pur vero che gli Stati Uniti quell'anno sono terzo partner commerciale di Berlino, con un interscambio di 165 miliardi di euro, un pelo sotto la Francia. E che i maggiori brand tedeschi, a partire dalla BMW, producono in USA.

 

IL CONTO

MERKEL TRUMP MERKEL TRUMP

Ma i 50 miliardi di dollari di avanzo commerciale tedesco verso gli Stati Uniti fanno paura, e diventano una beffa se si aggiunge il peso delle spese militari della Nato, che gravano soprattutto su Washington. Insomma, l'attacco della Merkel a Davos, l'offensiva europea contro Bigh Tech e l'esplosione a orologeria degli scandali Diesel sempre con base in America, sono il segnale di una guerra spionistico-commerciale che spacca l'Occidente, polarizza lo scontro Washington-Berlino. E si traduce nel braccio di ferro politico su Gerusalemme, il clima, le politiche migratorie e l'Iran. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….