Estratto dall'articolo di Andrea Bassi per “Il Messaggero”
La caccia è senza quartiere. Professionisti disonesti, imprenditori senza scrupoli e organizzazioni criminali, in poco più di un anno sono riusciti a sottrarre al Fisco miliardi di euro. È il frutto marcio della bonus-economy, soprattutto di quella legata alla ristrutturazione degli immobili. L'ultimo dato dell'Agenzia delle entrate parla di quasi 6 miliardi di frodi al Fisco. Soldi spesso fatti sparire all'estero, investiti in attività speculative e anche in criptovalute.
Ma queste somme sono tutt' altro che perse. Grazie alle attività di intelligence e investigative della Guardia di Finanza, sono già stati già rintracciati e sequestrati preventivamente ben 3,4 miliardi di crediti fittizi. Si tratta di un dato aggiornato a qualche giorno fa, al 30 settembre. Ma la caccia prosegue senza sosta. […]
Proprio per agevolare l'individuazione delle frodi e degli altri illeciti derivanti dalle cessioni dei crediti d'imposta, sono stati innanzitutto rilasciati ai reparti della Guardia di Finanza una serie di nuovi strumenti informatici in grado di ricostruire tutta la filiera delle cessioni fino alle eventuali indebite compensazioni effettuate dagli ultimi cessionari dei crediti.
Le due app anti frode a disposizione dei finanzieri, si chiamano Prisma e Moni C. La prima è stata dotata di un sistema di tracking dei crediti e degli sconti in fattura, mentre la seconda permette di verificare tutte le compensazioni effettuate con quegli stessi crediti. Le maglie, insomma, si sono strette. […]
Le indagini della Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Napoli Nord, avevano portato a individuare cessioni di crediti edilizi per lavori mai effettuati per oltre 770 milioni di euro. Durante le indagini è stato appurato persino che il 70 per cento dei cessionari dei crediti era beneficiario del Reddito di cittadinanza. Non solo. Tra di loro c'erano anche diversi soggetti già segnalati più volte alle autorità per l'esercizio abusivo della professione di parcheggiatore.
Uno degli indagati, che risultava aver ceduto crediti per 34 milioni di euro e aver eseguito lavori per 30 milioni di euro, era addirittura detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. […] Il Re dei bonus era stato individuato in un pugliese, mentre la mente tecnica in un commercialista. Pochi giorni prima dell'esecuzione dell'ordinanza erano volati a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) e in Colombia per una breve vacanza ma, venuti a conoscenza della retata che aveva smantellato l'organizzazione criminale, hanno deciso di non rientrare più in Italia, convinti di essere ormai al sicuro.
Ma gli inquirenti della Procura della Repubblica e gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini avevano monitorato ogni spostamento, conoscevano i posti frequentati dai due indagati e le loro abitudini e, sulla base di questi elementi, hanno richiesto al ministero della Giustizia italiano l'emissione di un mandato di arresto internazionale. […]
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