Estratto dell'articolo di Francesco Bonazzi per “Panorama”
[…] Il crollo del Crédit Suisse, controllato per un quinto da capitali arabi, ha fatto tremare le borse mondiali. E nell'ultimo anno, a causa della mancata neutralità sulla guerra in Ucraina, la confederazione ha visto andare via parecchi capitali. I legami con Emirati, Arabia Saudita e Qatar restano tuttavia molto solidi.
Crédit Suisse è (era) la seconda banca della Svizzera e nei giorni della grande paura si è fatta un po' di confusione sui capitali arabi. Si è detto che non hanno voluto salvare l'istituto di credito, ma le cose non sono andate esattamente così e non c'è stato alcun tradimento. Anzi. Un anno e mezzo fa sono stati proprio quei capitali a salvare la baracca, permettendo di sottoscrivere un mega aumento di capitale. Alla vigilia del crollo, Saudi National Bank (partecipata al 37 per cento dal fondo sovrano del Regno) era il primo azionista con una quota del 9,9 per cento.
Alle sue spalle, sono entrati con il 5 per cento ciascuno anche gli altri sauditi di Olayan Group e il fondo sovrano Qatar Holding. Tutti quei soldi, a cominciare dal miliardo e mezzo di euro versato da Saudi National, non sono però bastati. Alla nuova richiesta di liquidità del management svizzero la risposta è stata un no, ma era un diniego obbligato.
[…] Semplicemente, la banca saudita non ha e non aveva l'autorizzazione delle autorità svizzere a salire oltre il 10 per cento del capitale di Crédit Suisse. Non solo, ma come aveva dichiarato in occasione del suo ingresso a libro soci, Saudi National voleva soltanto fare un investimento finanziario e non aveva alcuna intenzione di comandare. Un investimento ben protetto, perché la decisione delle autorità svizzere di privilegiare la tutela degli azionisti rispetto agli obbligazionisti in sede di salvataggio è un bel favore ai capitali arabi.
Per l'economia svizzera, il settore dei servizi bancari, assicurativi e delle licenze rappresenta un quarto delle esportazioni e un terzo delle importazioni totali. In termini di consumi interni, secondo i dati del governo confederale, il comparto vale addirittura il 70 per cento del Pil. In questo quadro, l'Arabia Saudita è il secondo partner commerciale nel Medio Oriente, con esportazioni che nel 2021 valevano 2,3 miliardi di euro, mentre le importazioni in Svizzera erano praticamente nulle.
A Riyad sono presenti le principali banche elvetiche, specie da quando il segreto bancario svizzero ha perso colpi, e nel regno lavorano mezzo migliaio di svizzeri. Inutile dire che mestiere fanno. Mentre a Ginevra e nei suoi splendidi dintorni si trovano varie residenze e proprietà dell'immensa famiglia reale saudita, che nei decenni scorsi spesso ha risolto proprio in Svizzera le sue molte contese.
A testimonianza del particolare rapporto tra i due governi, c'è anche il fatto che dal 2017 la Svizzera è potenza protettrice (mandatario, in sostanza) per rappresentare gli interessi sauditi in Iran e viceversa. Tuttavia Riad ha appena riaperto i canali diplomatici diretti con Teheran, grazie alla mediazione della Cina. I nuovi accordi tra iraniani e sauditi sono ancora tutti da scrivere e i problemi da risolvere, a cominciare dal nucleare, sono parecchi, ma in Svizzera è suonato un campanello d'allarme. Di sicuro, ora Berna rischia di essere meno importante.
[…] Gli Emirati sono oggi il primo partner commerciale della Svizzera nella regione araba con 4,2 miliardi di euro di esportazioni e 7,9 di importazioni. Anche qui le banche elvetiche sono presenti in forza, gli investimenti diretti nel paese del Golfo rappresentano il 10 per cento del totale e i cittadini svizzeri residenti sono circa tremila.
[…] Meno vistosi i rapporti tra la Svizzera e la finanza del Qatar, a parte quel 5 per cento del Crédit Suisse nelle mani del fondo sovrano di Doha, il medesimo che in Italia ha immobili valutati oltre cinque miliardi (a cominciare dalla maggioranza di Porta Nuova a Milano). Con poco meno di 800 milioni di interscambio annuo, il Qatar è il quinto partner commerciale della Svizzera nel Medio Oriente.
Ma per il Paese della famiglia Al Thani la Svizzera è uno snodo fondamentale delle proprie attività di lobbying, portate avanti con metodo in tutte le organizzazioni internazionali legate allo sport in vista dei Mondiali di calcio dello scorso novembre. Il cip puntato sul Crédit Suisse non è stata una mossa molto fortunata, ma i rapporti tra i due governi sono ottimi e non mancheranno occasioni di riscossa. […]
Tamim Bin Hamad Al Thani Saudi National Bank jassim bin jaber al thani 3 credit suisse