Estratto dell’articolo di Anna Messia e Andrea Pira per “MF – Milano Finanza”
Anche se il mercato è ancora concentrato sulla notizia che la Delfin dei Del Vecchio è stata autorizzata da Ivass a salire potenzialmente fino al 20% di Assicurazioni Generali, c’è un’altra novità che potrebbe ribaltare gli equilibri a Trieste. In questo caso senza bisogno che gli eredi del patron di Luxottica sborsino più di 3 miliardi per raddoppiare le loro azioni del Leone, pari oggi a circa il 10%.
Si tratta della possibile riforma del voto multiplo maggiorato in discussione in questi giorni al Senato, che di fatto potrebbe assegnare più poteri agli azionisti stabili di un’azienda.
Con effetti dirompenti non solo sulla prima assicurazione italiana, che ad aprile dello scorso anno è stata al centro di una battaglia di governance, vinta dalla lista del board con la riconferma del ceo Philippe Donnet grazie al sostegno decisivo degli investitori internazionali. Anche per Tim e Banco Bpm le nuove norme potrebbe diventare determinanti per far crescere il peso degli azionisti esteri, rispettivamente Vivendi e Credit Agricole.
[…] Per ora circolano alcune simulazioni […], ma fanno riflettere. Per quanto riguarda […] Generali, guardando al capitale votato nell’ultima assemblea, la moltiplicazione per due del voto (ipotizzando che i fondi non aderiscano) avvicinerebbe di molto le posizione dei due fronti che si erano contesi il timone del Leone nel 2022: da una parte Mediobanca (41,44%), i fondi internazionali (36,10%) e De Agostini arriverebbero al 77,7%, dall’altra Del Vecchio (30,9%), Caltagirone (19,7%), Benetton (15,28%) e Fondazione Crt (5,16%) arriverebbero al 71,7%, con uno scarto di appena sei punti percentuali.
Ma nel caso di una moltiplicazione dei voti per tre […] a pesare di più sarebbero chiaramente i secondi con il 106,56% dei diritti di voto rispetto al 98,74% di Mediobanca e dei fondi internazionali, che avevano sostenuto la lista del board e Donnet.
Anche nel caso di Tim Vivendì, moltiplicando per tre i voti, salirebbe al 71,25% dei diritti di voto, con i fondi esteri fermi al 44,22% e Cdp al 29,43% e pure in Banco Bpm il Credit Agricole (9,18%) staccherebbe nettamente gli altri azionisti e potrebbe avere una quota sufficiente per il veto nell’assemblea straordinaria.
[…] Modifiche che sono tutte in discussione e dunque foriere di possibili emendamenti al ddl Capitali. […] Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, un intervento per rafforzare il moltiplicatore del voto potrebbe effettivamente arrivare proprio al disegno di legge per favorire l’accesso alla borsa. Le forze politiche avranno a disposizione un’altra decina di giorni per mettere a punto le proposte.
L’ufficio di presidenza dalla commissione Finanze del Senato […] voterà oggi per un rinvio, probabilmente al prossimo 20 luglio. Prima ci sarà un supplemento di audizioni, così come chiesto dal M5S. Non è chiaro, al momento, se qualcuno interverrà per normare l’istituto della lista del cda per il rinnovo delle quotate. Se ciò dovesse accadere, l’eventuale proposta dovrebbe fare i conti con il parere contrario del Mef. […]
vincent bollore Alberto Nagel PHILIPPE DONNET Alberto Nagel Alberto Nagel Vincent Bollore - Emmanuel Macron - Vivendi Tim -poste by macondo FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET