Benedetta Vitetta per “Libero quotidiano”
Se solo pochi giorni fa, a Piazza Affari, Tim aveva toccato un nuovo minimo storico a 0,162 euro, ieri sull'ipotesi di un'Opa allo studio da parte di un fondo di private equity il colosso delle tlc, guidato da Pietro Labriola, ha vissuto una seduta davvero da incorniciare restando per l'intera seduta sotto i riflettori e chiudendo la giornata guadagnando ben il 6,36% a 0,189 euro.
Secondo quanto scritto dal quotidiano finanziario Mf, il fondo Cvc Capital Partners starebbe (nuovamente) valutando un'Offerta pubblica di acquisto stavolta per l'intero gruppo spinto proprio sulla bassa capitalizzazione societaria per poi procedere al riassetto di Telecom Italia e con la successiva separazione delle attività in linea col piano messo a punto dall'amministratore delegato.
Insomma una sorta di "piano B" per Tim" visto l'allungarsi dei tempi per la rete unica, Ricordiamo che lo scorso marzo il fondo britannico si era già fatto avanti con un'offerta per rilevare il 49% di Enterprise, la divisione di Tim dove stando al piano targato Labriola - dovrebbero confluire tra le altre Noovle, Olivetti,Telsy oltre ai data center.
FONDO ALL'ATTACCO
Ma quell'offerta venne allora respinta perché non fu giudicata sufficientemente alta dalla stessa Tim che per lo stesso asset ora sta predisponendo un beauty contest su cui gli advisor sono al lavoro.
E per il quotidiano finanziario un simile scenario sarebbe stato concordato con il nuovo esecutivo e pure con l'azionista francese, Vivendi.
Questo si vedrà quando il nuovo governo sarà formato...In più sempre a quanto si apprende, oltre a Cvc ci sarebbero già altri soggetti interessati a lanciare un'offerta sul colosso telco. Nel frattempo sul fronte della rete unica, ieri mattina il consiglio di amministrazione si è svolto di Cassa Depositi Prestiti (Cdp) che ha formalizzato il prossimo 30 novembre come termine per l'offerta non vincolante volta alla realizzazione di una rete unica con quella di Open Fiber. Con l'arrivo dell'offerta binding previsto per fine anno ma che, a quanto si apprende, potrebbe slittare di un mese o arrivare fino al 28 febbraio 2023.
IL NODO DELLA RETE
Il cda di Tim, non ancora convocato, si dovrà riunire per la formale accettazione dei nuovi termini del MoU: è probabile che lo farà già la prossima settimana e comunque prima del consiglio d'amministrazione convocato il 9 novembre per l'approvazione dei conti.
Ricordiamo che venerdì scorso il board si era riunito proprio per fare il punto sull'estensione della timeline del memorandum firmato nel maggio scorso con Cdp, Macquarie, Open Fiber e Kkr ma - essendo assenti i consiglieri di Vivendi per motivi pregressi e pure comunicatila riunione era terminato senza assumere alcuna deliberazione.
Comunque per gli esperti di Equita Sim, la soluzione più lineare per il dossier Tim resta quella che passa da Cdp e dalla integrazione dell'infrastruttura con Open Fiber anche alla luce delle trattative in esclusiva in corso, mentre per gli analisti di Intermonte «i rumours di oggi (ieri per chi legge, ndr) potrebbero riaccendere l'appeal speculativo sul titolo, ma sarà determinante la posizione del nuovo governo e del socio Vivendi su un'eventuale Opa, che potrebbe vedere anche il coinvolgimento di Cdp».