All’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
roberto tomasi ad di autostrade
Nubi sulle autostrade di Aspi, colosso tricolore dei pedaggi controllato da Cdp (51% del capitale), insieme ai fondi Blackstone e Macquarie (padroni del 24,5% ciascuno). In vista del rinnovo dei vertici, che scadranno con l’approvazione del bilancio 2024, l’ad di Aspi Roberto Tomasi avrebbe chiesto ai suoi azionisti un bonus da 1,7 milioni, che si aggiunge al compenso fisso del manager stimato in 1,2 milioni, per il lavoro svolto in questo periodo.
La risposta piccata sarebbe arrivata a stretto giro di posta da parte di Fabio Barchiesi, vice direttore generale della Cassa e responsabile dello staff. Barchiesi avrebbe bloccato la richiesta del compenso variabile di Tomasi, giudicandola eccessiva e inopportuna, soprattutto in un momento in cui l’ex Autostrade per l’Italia è chiamata a fare ingenti investimenti sulla rete a pedaggio e il governo ha invitato tutte le società pubbliche a contenere gli stipendi dei manager di Stato.
Anche se la scelta della nomina dell’ad di Aspi è una prerogativa di Cdp, a quanto si apprende in ambienti finanziari anche i fondi Blackstone e Macquarie avrebbero fatto quadrato con la Cassa sul bonus di Tomasi.
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