IL TRACOLLO DI SHANGHAI E FIAT (-7%) SI PORTA DIETRO PIAZZA AFFARI (-3%) - FMI: EUROZONA RESTA VULNERABILE A SHOCK NEGATIVI - CRAC DELLA HOLDING LIGRESTI: CHIESTO IL PROCESSO PER PELUSO, FIGLIO DELLA CANCELLIERI

La borsa di Milano in netto calo con un triplice effetto: Cina, Grecia, e crollo delle materie prime - Costamagna diventa presidente anche del Fondo Strategico Italiano, al posto di Gorno Tempini - Luxottica: utile +25% - Crescono gli ordini dei beni durevoli in Usa…

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1.BORSA, MILANO CHIUDE IN FORTE CALO CON BANCHE, TIMORI DA CINA

 (LaPresse/Finanza.com) - Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso con l'indice Ftse Mib che ha perso la soglia dei 23.000 punti. A pesare è stato il crollo della Borsa di Shanghai, dove l'indice Composite ha mostrato un tonfo (il peggiore da febbraio 2007) dell'8,5% dopo il deludente dato sui profitti industriali cinesi di giugno. Dato che alimenta i timori di un rallentamento dell'economia di Pechino. Il mercati hanno invece snobbato l'Ifo tedesco che a luglio è salito a 108 punti battendo le attese degli analisti.

BOLLA FINANZIARIA ALLA BORSA DI SHANGHAI BOLLA FINANZIARIA ALLA BORSA DI SHANGHAI

 

Un altro fattore destabilizzante è stata l'ulteriore discesa delle materie prime: l'indice Bloomberg Commodity ha aggiornato i minimi dal 2002. A New York il petrolio Wti tratta sotto 47,50 dollari, mentre l'oro ha tentato un mini rimbalzo pur rimanendo ai minimi dal 2010. In questo quadro a Piazza Affari, che ha aumentato le perdite dopo l'avvio negativo di Wall Street, l'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,97% a 22.809 punti.

 

borsa shanghai 2 borsa shanghai 2

Forti le vendite sui titoli del comparto bancario: Montepaschi ha ceduto il 3,08% a 1,79 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,07% a 8,01 euro, Popolare di Milano il 3,32% a 0,96 euro, Intesa SanPaolo il 4,70% a 3,36 euro, Ubi Banca il 4% a 7,32 euro, Unicredit il 2,35% a 6,015 euro. In profondo rosso i titoli del risparmio gestito: Azimut ha chiuso con un tonfo del 6,51% a 21,95 euro, mentre Mediolanum ha perso il 4,96% a 7,185 euro in scia alla bocciatura a neutral da accumulate arrivata questa mattina dagli analisti di Banca Akros.

 

RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER

Male anche il comparto del lusso, con le vendite che hanno colpito in particolare Ferragamo (-4,17% a 27,07 euro) e Moncler (-4,47% a 16,85 euro). Ferragamo ha pagato il riacutizzarsi delle tensioni legate alla Cina, dove la maison fiorentina genera una quota di fatturato compresa tra il 20% e il 25 per cento. Attesa per i conti di Luxottica (-2,14% a 64 euro) che verranno svelati a mercato chiuso. "Ci aspettiamo numeri decisamente forti con il supporto del fattore forex più incisivo rispetto al primo trimestre", hanno commentato gli analisti di Mediobanca. Per il secondo trimestre gli esperti prevedono crescite significative per ricavi (+19,8% a 2,46 miliardi di euro), Ebitda (+23,3% a 601,8 milioni) e utile netto (+30% a 305,8 milioni).

 

Pesante Fca dopo che Fca Us ha fatto sapere di aver concordato con la National Highway Traffic Safety Administration una sorta di patteggiamento che risolve l'inchiesta sulle 23 campagne di richiamo di auto. Fca Us dovrà pagare 70 milioni di dollari e spendere 20 milioni di dollari per migliorare le campagne di richiamo e di assistenza ai consumatori. Un ulteriore pagamento di 15 milioni di dollari sarà dovuto nel caso in cui il gruppo non osservi le disposizioni. Dopo essere stato due volte congelato dagli scambi, il titolo Fca ha chiuso con un tonfo del 6,94% a 13 euro.

 

Obama e Jacob Lew Obama e Jacob Lew

2.USA, ORDINI DEI BENI DUREVOLI SUPERANO LE ATTESE: +3,4% A GIUGNO

 (LaPresse/Finanza.com) - A giugno l'indice statunitense che misura l'andamento degli ordini di beni durevoli ha registrato un incremento del 3,4% mensile. Il dato precedente aveva fatto segnare un -2,2% e gli analisti avevano stimato un +3,2%. Meglio del previsto anche l'indice 'core' (+0,8%, consenso +0,4%), quello calcolato al netto della componente trasporti.

 

3.FMI: EUROZONA RESTA VULNERABILE A SHOCK NEGATIVI NEL MEDIO TERMINE

 (LaPresse/Finanza.com) - Un'economia che ha fatto dei passi avanti sulla strada del rafforzamento sia per fattori esterni (euro, petrolio) che interni (crescita domanda interna, Qe) ma che non è ancora fuori pericolo. Secondo la valutazione annuale del Fondo monetario internazionale nel medio termine l'eurozona rimane esposta a rischi di shock negativi.

 

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) prende atto dei passi avanti fatti dall'eurozona nel corso dell'ultimo anno. "L'economia si sta rafforzando - si legge nel documento - guidata da una domanda interna in crescita e supportata dalle basse quotazioni del petrolio, dal Quantitative easing della Banca centrale europea e dalla debolezza dell'euro".

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Uno scenario che non dovrebbe cambiare nel breve termine con il miglioramento della fiducia e le aspettative di inflazione in recupero. Tra i fattori di rischio negativi l'Fmi cita "la persistente debolezza dell'inflazione, il rallentamento dei mercati emergenti, le tensioni geopolitiche e la volatilità nei mercati finanziari portata sia dall'asimmetria nelle politiche monetarie sia dal rischio di contagio dalla Grecia".

 

La crescita ancora modesta lascia l'eurozona "vulnerabile a shock esterni e a un prolungato periodo di bassa crescita". Per tornare a scenari più brillanti nel medio termine gli esperti del Fondo invitano a proseguire sulla strada della pulizia dei bilanci bancari: "Si incoraggerebbe in tal modo l'investimento bancario e industriale mentre un accelerazione sulle riforme strutturali aiuterebbe a raggiungere una crescita duratura con riflessi positivi sull'andamento dell'economia globale".

 

4.FONSAI: CHIESTO PROCESSO FIGLIO EX MINISTRO CANCELLIERI

 (di Andrea Gianni) (ANSA) - Rischia di finire a processo Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex ministro Annamaria Cancellieri, accusato di concorso in bancarotta in relazione al fallimento di Imco, una delle holding della famiglia Ligresti, ai tempi soci di Fonsai. Il pm di Milano Luigi Orsi ha chiesto infatti il rinvio a giudizio del manager, attuale direttore finanziario di Telecom, indagato in qualità di ex amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking. La data dell'udienza preliminare davanti al gup verrà fissata nei prossimi giorni.

 

Piergiorgio Peluso di Unicredit Piergiorgio Peluso di Unicredit

Oltre a Peluso, sono 12 le persone coinvolte nell'inchiesta della Procura di Milano, condotta dalla Guardia di finanza, con al centro il crac di Imco, dichiarata fallita dal Tribunale di Milano il 13 giugno 2012 assieme alla controllante Sinergia. Era finita sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti anche un'operazione sulla cosiddetta area Cerba, oltre 600 mila metri quadrati all'interno del Parco sud in via Ripamonti a Milano, sulla quale era in programma la costruzione del Centro Europeo di Ricerca Medica Avanzata.

 

Peluso, secondo le accuse, quando era dirigente di Unicredit Corporate Banking sarebbe stato tra gli artefici di un'operazione di ristrutturazione del debito di Sinergia, la holding del gruppo immobiliare della galassia Ligresti, che si è rivelata "letale" per la controllata Imco e che avrebbe privilegiato Unicredit. Come si legge nell'avviso di chiusura indagini, gli ex consiglieri e sindaci indagati, in concorso con il figlio dell'ex ministro Cancellieri, avrebbero dissipato "il patrimonio di Imco spa con un'operazione, preparata nei mesi antecedenti e perfezionata il 5 agosto 2010, in virtù della quale" la società, tra le altre cose, "si accollava la quota di un finanziamento già concesso dalla banca Ge Capital alla controllante Sinergia per 20 milioni di euro".

 

ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTI ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTI

La vicenda ha origine dal salvataggio di Sinergia, indebitata inizialmente con Bipop Carire, alla quale sono successivamente subentrati Unicredit con 88,5 milioni e Ge Capitale per 20 milioni, per un totale di 108,5 milioni. La ristrutturazione del debito della capofila, però, secondo la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori della Gdf, sarebbe avvenuta tramite un trasferimento dei 108,5 milioni di euro di debito bancario sulle "spalle, non robuste, della controllata Imco", nell'interesse degli istituti di credito, in primo luogo Unicredit, e poi Ge Capital.

 

Al termine dell'operazione Imco, secondo il pm, avrebbe assunto "il rilevante debito già in capo alla controllante Sinergia" e si "indebitava verso i medesimi creditori", concedeva "garanzia sui propri beni e specialmente l'area cosiddetta Cerba", giustificando "il versamento alla controllante con l'acquisto di un cespite (Tenuta Cesarina) privo di valore commerciale".

 

5.LUXOTTICA: UTILE A 295 MLN (+25%), RICAVI A 2,4 MLD

DEL VECCHIO DEL VECCHIO

 (ANSA) - Nel secondo trimestre dell'anno Luxottica ha registrato un utile attribuibile al gruppo di 295 milioni (+25% a cambi correnti rispetto allo stesso periodo 2014) e ricavi per 2,45 miliardi (+19%). La generazione di cassa è a 261 milioni e "proseguono gli investimenti a supporto della crescita nel lungo periodo", afferma la società.

 

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6.CDP: COSTAMAGNA PRESIDENTE DEL FONDO STRATEGICO ITALIANO

 (ANSA) - Claudio Costamagna, fresco di nomina al vertice della Cdp, diventa presidente anche del Fondo strategico italiano, (80% Cassa Depositi e Prestiti, 20% Bankitalia). Il Cda del fondo ha cooptato il banchiere d'affari e lo ha nominato presidente al posto di Giovanni Gorno Tempini. Il board di Fsi - ricorda una nota - risulta composto anche dall'a.d Maurizio Tamagnini e dai consiglieri Giuseppe Bono, Rosalba Casiraghi e Elena Zambon.

 

 

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