Estratto dell'articolo di Christian Benna per www.corriere.it
produzione della 500 elettrica a mirafiori
A Mirafiori arrivano le tute blu dell’Est Europa per lavorare, in trasferta, sulla linea della 500 elettrica. Oggi Stellantis ha comunicato alle Rsa che 17 operai slovacchi, in forza allo stabilimento del gruppo di Trnava, e altri due italiani dagli impianti Sevel Atessa, in tutto 19 lavoratori, verranno impiegati nella fabbrica torinese.
Un contributo di braccia e competenze per dare manforte allo sforzo produttivo richiesto dall’azienda (verso 130 mila 500e l’anno prodotte a Mirafiori) che però non piace ai sindacati metalmeccanici […]
CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS
«Dare occupazione non significa importare lavoratori dall’estero – commenta Gianni Mannori della Fiom Cgil – Da tempo denunciamo ritmi massacranti in fabbrica per stare dietro all’aumento di produzione della 500 elettrica. Servono assunzioni di giovani lavoratori, questa è l’occupazione che ci serve».
Negli scorsi giorni Stellantis ha scritto una lettera ai fornitori dell’indotto nella quale ribadisce l’intenzione di aumentare la produzione di 500e, dai 100 mila pezzi a 130 mila l’anno, entro il 2024, (in pratica un quarto della produzione di auto italiane si fa a Torino).
La crescita dei volumi a Mirafiori segnala un successo di mercato ma si traduce in un impegno più gravoso sulle linee, quasi 2.800 vetture a settimana, più di 550 vetture al giorno. Stellantis, rispondendo anche alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori che chiedono più operai in linea, ha fatto scouting tra i suoi stabilimenti per cercare personale disponibile al trasferimento. Da Melfi sarebbe arrivato un secco no, così come dagli stabilimenti francesi e spagnoli. Arrivano quindi le tute blu slovacche, trasfertisti con contratto in tasca ovviamente non italiano.
john elkann con la nuova fiat 500 elettrica
«Non vorremmo che Stellantis, pur di non assumere personale, si cominciasse fare dumping con i lavoratori dell’Est Europa — dice Davide Provenzano di Fim Cils — Capiremo e valuteremo meglio nei prossimi giorni la proposta dell’azienda. Ma così come è stata formulata ci piace poco».
Anche Luigi Paone della Uilm frena sull’impiego di operai dall’Est a Mirafiori. «Tutti i lavoratori sono benvenuti, quelli dalla Slovacchia come quelli che arrivano da Atessa — spiega Paone — Ma non dimentichiamo che nella fabbrica torinese ci sono quasi 400 operai in solidarietà, quelli impiegati nelle linee Maserati e altri nella produzione di mascherine. Riportiamo loro in linea e evitiamo di assumere lavoratori dall’estero». […]
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