1. MPS LA CARICA DEI FONDI
Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “La Stampa”
AZIONARIATO E CONTI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ai suoi interlocutori lo diceva da tempo, sfidando perfino qualche sorrisetto di troppo: «Di investitori interessati al Monte dei Paschi ho la fila alla porta...».
Il collocamento lampo di lunedì sera gli ha dato ragione: l'offerta è stata coperta in pochi minuti e la domanda ha superato di oltre 5 volte l'ammontare iniziale offerto. Così, un'operazione partita con l'obiettivo di piazzare il 20%, s'è spinta fino al 25% del capitale. Il Tesoro scende al 39,23% dal 64,23% raggiunto col salvataggio della banca nel 2017. Lancia un segnale alla Commissione Ue con cui ha negoziato l'uscita dal Monte entro il 2024 e incassa 920 milioni.
A comprare sono decine di fondi. C'è la carica degli italiani, in cui si parla di vecchie conoscenze come Anima, partner industriale di Siena e già impegnata nell'ultimo aumento di capitale. Come pure la Algebris di Davide Serra […]. E ancora: Fideuram, Eurizon, Banca Mediolanum, Azimut, Kairos.
Forte anche la domanda internazionale con marchi quali Fidelity, Columbia Threadneedle, Wellington, Norges, Toscafund, Melqart. Nomi nuovi e di ritorno, segno che la percezione del Monte è cambiata: non è più l'animale ferito e da salvare di un anno fa. Nell'istituto guidato da Luigi Lovaglio c'è di nuovo redditività, cresce il valore, calano i rischi.
[…] Ora il Tesoro prenderà una pausa. Per tre mesi si è impegnato a non mettere più titoli sul mercato. […] E ora cosa succederà? Non è chiaro se, come ipotizzano a Intermonte, la mossa […] servirà a chiedere più tempo a Bruxelles. Lo Stato potrebbe decidere di vendere ancora, senza uscire. […]
Secondo gli esperti di Piazzetta Cuccia, Unicredit […] resta il principale potenziale acquirente. D'altro lato una fusione con Banco Bpm o con Bper (che non ne vogliono sapere) potrebbe causare problemi di bilanciamento tra il capitale della banca e la quota del governo. Per questo l'alleggerimento di quest'ultima «può facilitare fusioni con operatori di simile taglia». È chiaro che è lì, specie al Banco Bpm, che il governo vuole andare, per il famoso terzo polo. Certo, resta da convincere un assai scettico Giuseppe Castagna. […]
2. PRIVATIZZAZIONE MPS SI STUDIA GIÀ LA VENDITA DI UN ALTRO 10 PER CENTO
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
[…] L’aver quasi dimezzato il fardello del 64% del socio pubblico, che in sei anni è diventato una zeppa, riapre i giochi sul dossier, e lascia varie opzioni al Tesoro per indirizzarlo. L’unico vincolo è quello con l’Ue, di riprivatizzare entro giugno 2024 il Monte. Ma appare da tempo superato, essendo chiaro da mesi che non ci sono compratori in vista. Proprio per questo il Tesoro ha scelto un passo intermedio, cedendo un 25% come «prima fase del più ampio processo che porterà a valorizzare pienamente Mps, nell’interesse della stessa e di tutti gli stakeholders, nel solido quadro patrimoniale e reddituale che la caratterizza, e delle sue prospettive di ulteriore sviluppo», era scritto nella nota di lunedì sera.
giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio
Ora la quota pubblica è scesa al 39,2%: ed è possibile che l’anno prossimo sia limata ancora, in un collocamento bis fino al 10% di azioni. Il Tesoro, lunedì, s’è impegnato «a non vendere sul mercato ulteriori azioni Mps per 90 giorni». Ma con le giuste condizioni, e magari se la chiusura del bilancio 2023 confermerà le attese di almeno 1,1 miliardi di utile netto, gli investitori che lunedì avevano prenotato «oltre cinque volte la quota iniziale» del 20% potrebbero essere ricontattati.
Un aiuto al dossier potrebbe venire […] dalla giustizia: lunedì prossimo c’è la sentenza d’appello sul filone che ha visto gli ex manager Profumo e Viola condannati in primo grado, per le operazioni in derivati. Ci sono discrete possibilità che ora siano assolti, dopo l’assoluzione in Cassazione dei predecessori Mussari e Vigni a ottobre, per simili vicende e accuse.
Nel bilancio Mps ci sono 160 milioni di richieste danni direttamente legate al processo Profumo-Viola, ma […] l’effetto potrebbe irradiarsi ad almeno 2 miliardi di rischi legali senesi: […] un’assoluzione definitiva potrebbe consentire a Mps di imputare fino 600 milioni di riserve su rischi legali al capitale primario (Cet1), alzandolo al 17,2%, uno dei livelli più alti in Europa.
Per Mediobanca l’elevato patrimonio è un elemento chiave perché il Tesoro possa cedere Mps senza alcuna “dote” pubblica (due anni fa Unicredit chiese 7 miliardi per annetterla). Mediobanca ha simulato tre scenari di fusione: Unicredit potrebbe permettersi di pagare cash e azzerare la presenza del Tesoro nel nuovo polo; Banco Bpm e Bper, invece, se pagassero Mps con loro azioni e offrendo un premio del 20% alla Borsa, diluirebbero già così al 13% circa la quota del Tesoro nel “terzo polo italiano” […] Scenari futuribili, anche perché le tre banche da due anni negano ogni interesse: ma non più così remoto.
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