Estratto dell’articolo di Federica Camurati per “MF – Milano Finanza”
La rivoluzione in casa Kering è appena cominciata e, in meno di 24 ore, ha già messo le ali al titolo a Parigi. Il mercato ha visto di buon occhio la riorganizzazione della governance annunciata dal gruppo luxury nella serata di martedì, a Borse chiuse. E durante la giornata di ieri, si sono scatenati gli acquisti.
Già nella prima ora dall’avvio degli scambi, il titolo del conglomerato francese da oltre 20 miliardi di ricavi nell’esercizio 2022 ha iniziato a viaggiare in sostenuto rialzo di oltre il 6% raggiungendo i 522,9 euro per azione.
I volumi […] sono stati nove volte superiori alla media giornaliera delle ultime tre settimane. «Le azioni hanno sottoperformato il settore negli ultimi tre mesi (-13% vs -4%) e nell’ultimo anno (+3% vs +22%) a causa della crescita insufficiente dei ricavi e degli utili, dell’incertezza sulla transizione del marchio Gucci e dell’incidente della campagna Balenciaga», hanno osservato ieri gli analisti di Citi.
Dopo un massimo di giornata a 531,3 euro toccato nel pomeriggio, il titolo si è assestato in chiusura a 530,4 euro per azione (+7,37%). […]
Il prossimo 23 settembre, il presidente e ceo della griffe fiorentina, Marco Bizzarri, in carica dal 2015, passerà il testimone a Jean-Francois Palus, attualmente direttore generale di Kering, «per un periodo transitorio». Dopo il duo Tom Ford e Domenico De Sole, Alessandro Michele e Marco Bizzarri, per ora sarà dunque Palus a dividere le redini della maison con il direttore creativo Sabato De Sarno, che debutterà a settembre durante Milano moda donna.
Inoltre Francesca Bellettini, presidente e ceo di Yves Saint Laurent dal 2013, manterrà il suo ruolo e in aggiunta diventerà deputy ceo di Kering con delega allo sviluppo del marchio, mentre il direttore finanziario Jean-Marc Duplaix sarà deputy ceo con delega alle operazioni e alla finanza.
«Non vediamo implicazioni immediate da questa riorganizzazione, che giudichiamo comunque positivamente in termini di rafforzamento della governance e di efficacia decisionale», hanno commentato gli esperti di Equita mantenendo la valutazione buy. Concorda Citi, che ritiene che la riorganizzazione sia «ben ponderata e logica, in quanto rafforza il processo decisionale, la governance e la successione, dimostrando al contempo un’ulteriore determinazione a trasformare Gucci».
La banca d’investimento ritiene inoltre che questi cambiamenti siano positivi per gli investitori di lungo termine e conferma il suo rating buy. «Valutiamo positivamente la qualità delle attività di Kering, mentre i miglioramenti nella strategia e nell’esecuzione saranno probabilmente affrontati con i prossimi cambiamenti di gestione», hanno proseguito gli analisti.
«Continuiamo a vedere una certa attrattiva che ruota attorno al turnaround di Gucci e alla nuova visione creativa, al valore nascosto di Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga e al potenziale per ulteriori M&A nel settore beauty e al ritorno di capitale». E sebbene la poltrona di Gucci, occupata ad interim da Palus, attirerà probabilmente un forte interesse da parte dei top manager, il rischio secondo l’istituto è che il periodo di transizione si trascini troppo a lungo.
[…] Non cambia opinione sul titolo nemmeno Ubs, che mantiene il rating neutral e il target price fissato a 553 euro. In serata è inoltre trapelato che il fondo Bluebell capital è entrato con una quota in Kering e, stando ai rumors, non solo starebbe spingendo per un cambiamento, ma starebbe anche facendo pressioni sul management per stabilire un legame con Richemont. Questo anche in vista di «possibili operazioni straordinarie», secondo quanto riportato da Bloomberg. Un attivismo che tuttavia difficilmente potrebbe produrre effetti concreti allo stato attuale, in quanto la famiglia Pinault ha blindato la propria quota del 42% con il 59,3% dei diritti di voto in assemblea.
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