UNICA REGOLA: GLI UTILI - NELL’INTERVISTA AL “FINANCIAL TIMES”, BOLLORÉ LANCIA DUE ‘PIZZINI’ SU TELECOM: 1) NON SI INVESTONO 3 MILIARDI SU UN GRUPPO PER FAR PIACERE ALLA BORSA O PER AFFARI CONTO TERZI - 2) IL DESTINO DI RECCHI E CATTANEO E’ NELLO LORO MANI: SE SI GUADAGNA VA TUTTO BENE

Per Bolloré, lungo o corto, l’orizzonte di un investimento dipende solo dai risultati che dà - E poi su Telecom Italia, chi vuole discutere di alleanze, sinergie, integrazioni operative, alleanze su rete o contenuti, non bussi alla porta di Bolloré - Al contrario, gli interessati vadano a parlarne con i manager di Telecom Italia... -

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Alessandro Plateroti per www.ilsole24ore.com

 

bollore assemblea vivendi bollore assemblea vivendi

Un imprenditore italiano che conosce bene Vincent Bolloré, racconta divertito un dietro le quinte dell’intervista del finanziere francese al Financial Times: «Il passaggio in cui Bolloré conferma il valore dell’investimento in Telecom Italia e dice in “stampatello” che né lui né Vivendi prenderanno mai direttamente in mano la gestione della compagnia italiana, è un capolavoro di governance e di diplomazia economica. Le Petit Prince of Cash Flow ha certamente savoir faire».

 

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

Il “Piccolo principe della cassa”, come è chiamato alla Bourse de Paris per l’ossessione ai risultati, avrebbe insomma utilizzato l’intervista all’Ft non solo per riconfermare investimento e fiducia ai manager, ma anche per togliersi in modo elegante dalla scarpa almeno un paio di fastidiosi Sanpietrini romani. Il primo riguarda la fiducia nei suoi confronti. Quando si investono 3 miliardi su un gruppo indebitato e sfiduciato, non è certamente per fare un piacere alla Borsa o per affari conto terzi.

 

FLAVIO CATTANEO FLAVIO CATTANEO

Telecom Italia e Mediaset sono aziende dei media, a prescindere da chi ne è, o era, azionista: sono entrambi strumentali alle strategie di Vivendi e la loro crescita dipenderà sia da come lavorano, sia dal successo dei piani del gruppo francese. Se la super-holding diversificata dei media funziona, bene. Sennò si cambia e ognuno a casa sua, come Vivendi ha già fatto più volte in passato.

 

«O si guadagna - commenta l’amico italiano - oppure au revoir: lungo o corto, l’orizzonte di un investimento dipende solo dai risultati che dà». Il secondo messaggio riguarda la governance: su Telecom Italia, chi vuole discutere di alleanze, sinergie, integrazioni operative, alleanze su rete o contenuti, non bussi alla porta di Bolloré.

RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO

 

Al contrario, gli interessati vadano a parlarne con i manager di Telecom Italia, di cui Bolloré ha piena fiducia: hanno deleghe e obiettivi precisi su cui saranno valutati. Scorciatoie e vie traverse sono inutili: anche in Francia, i cavalli si giudicano all’arrivo. ###### 0 commenti Partecipa alla discussione

 

 

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