Estratto dell’articolo di Luca Gualtieri per “MF - Milano Finanza”
La presidenza sarà la casella più delicata da riempire nel rinnovo del cda di Unicredit. Al vertice della banca di piazza di Gae Aulenti sono entrati nel vivo i lavori per il rinnovo del board che scadrà con l’approvazione del bilancio 2023. Dopo il calcio di inizio avvenuto in settembre con la scelta degli head hunter Spencer Stuart e Egon Zehnder, entro fine mese il cda approverà le linee guida per la nomina dei nuovi amministratori […] Unicredit sembra orientata verso scelte di continuità.
pier carlo padoan foto di bacco (3)
Da un lato il ceo Andrea Orcel si è detto disponibile per un nuovo mandato e, forte dei risultati economici portati sinora (nei nove mesi l’utile netto ha raggiunto la cifra record di 6,7 miliardi), dovrebbe essere confermato. Dall’altro lato gran parte degli attuali consiglieri sono ricandidabili, a partire dal vice presidente Lamberto Andreotti che ha dato un contributo prezioso alle attività del board e che oggi sta coordinando con il presidente Pier Carlo Padoan i lavori sulla lista del cda.
Solo l’austriaco Alexander Wolfgring (ex manager di Bank Austria) ha raggiunto il limite massimo dei tre mandati e non potrà quindi correre per un quarto. Se il rinnovo sarà all’insegna delle continuità, nelle ultime settimane ha preso quota l’ipotesi di una conferma anche per il presidente Padoan. Entrato nel board nell’ottobre del 2020 l’ex ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni, è diventato presidente con il rinnovo del 2021 e ha lavorato per tre anni al fianco di Orcel.
Qualche detrattore gli rinfaccia il flop delle trattative sulla privatizzazione di Mps ma fonti interne alla banca fanno notare come il passo indietro su Siena sia stata una scelta del board basata sui fondamentali dell’operazione. Prova ne è che il rapporto di stima e collaborazione tra Padoan e Orcel non sia mai venuto meno. Ecco perché oggi una conferma del ticket trova numerosi sostenitori. Al vaglio del consiglio ci sono però altre opzioni […] Un nome che ha iniziato a circolare sia a Milano sia a Roma è quello di Daniele Franco.
L’ex direttore generale della Banca d’Italia e ministro dell’Economia del governo Draghi ha un profilo adatto per la presidenza di Unicredit: approfondite competenze in ambito bancario, standing internazionale e solide relazioni con le principali istituzioni italiane ed europee. Attualmente Franco è uno dei candidati per il nuovo vertice della Bei, anche se per l’incarico appare favorita la vicepremier e ministro dell’Economia spagnola, Nadia Calviño. Ecco perché il nome viene speso per la presidenza di Unicredit. Un altro possibile candidato è Lucrezia Reichlin, professore della London Business School ed ex consigliere di Unicredit, che già nel 2020 era in short list per il vertice di piazza Gae Aulenti.
Meno probabile è che la scelta cada sull’attuale numero di Banco Bpm, Massimo Tononi, […] Qualche osservatore sottolinea poi che gli stakeholder tedeschi della banca (presente in Germania con Hvb) potrebbero imporsi e ottenere la poltrona, anche in forza del cresciuto peso azionario di Allianz (oggi secondo socio della banca al 3,9% e principale alleato sul fronte assicurativo). Già in passato del resto Unicredit ha avuto un presidente di lingua tedesca come Dieter Rampl e un altro molto vicino alla finanza di Francoforte come Giuseppe Vita. La partita delle nomine è nel radar anche dei soci italiani della banca, a partire dalla Fondazione Crt, guidata da Fabrizio Palenzona. […] che non ha mai escluso un interesse per la presidenza Unicredit e diversi […] tifano per un suo ritorno.